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Bloccate per una notte in bivacco tra neve e vento forte. Il Soccorso alpino: le escursioni vanno programmate

Nella giornata di martedì 22 novembre due ragazze sono rimaste bloccate in quota sopra Montecampione (BS), in Valle Camonica. Non essendo in grado di rientrare verso valle causa vento forte e nevicate in corso in quota, hanno trovato riparo, illese, presso il bivacco “Marino Bassi” e hanno chiesto aiuto.

L’allertamento per il Soccorso alpino, Stazione di Breno della V Delegazione Bresciana, è arrivato nel primo pomeriggio, verso le ore 13.30. I soccorritori sono saliti con i mezzi fuoristrada e poi hanno proseguito a piedi. Hanno raggiunto il bivacco e portato alle ragazze il necessario per trascorrere la notte in sicurezza.

Stamattina, l’elisoccorso di Brescia di Areu – Agenzia regionale emergenza urgenza le ha recuperate e riportate a valle. “Le escursioni vanno sempre programmate con la massima attenzione a diversi aspetti, tra cui le previsioni meteorologiche e la valutazione responsabile delle proprie capacità di sapere gestire il percorso e l’eventuale permanenza in montagna” è stato l’appello del Soccorso Alpino.

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8 Commenti

  1. Non ho parole! Sempre più basito e alquanto infastidito… e non si riesce mai a capire SE e QUANTO viene addebitato a questi “merenderos” sprovveduti!

    1. Ormai credo che ai servizi di soccorso convenga di più far vedere che lavorino e debbano essere finanziati, piuttosto che chiedere rimborsi a chi soccorrono…. decine e decine di milioni.

      Soccorrono tutti con tutto: “I soccorritori sono saliti con i mezzi fuoristrada e poi hanno proseguito a piedi. Hanno raggiunto il bivacco e portato alle ragazze il necessario per trascorrere la notte in sicurezza” ??? e poi elicottero per il rientro ???
      Pazzesco !!!
      Ormai mi domando se i soccorsi ci credano, o lo facciano per guadagnarci qualcosa.

  2. Ma erano in un bivocco pure ben attrezzato non potevano aspettare che terminasse la perturbazione e scendere in autonomia…allora erano turiste “fai da te” magari in scarpe da ginnastica…

  3. Purtroppo anche il soccorso in montagna è diventato un fenomeno mediatico, e sembra che sia l’unico modo per portare finanziamenti che prima non arrivavano. Questo porta ad esagerazioni e spreco di risorse, ma molte altre volte i mezzi a disposizione consentono però salvataggi importanti.

    1. allo’.nel progetto di finanziamento per ogni singola zona cui include elicotteri aerei automobili autotreni autobotti suppelettili varie come eliporti e come aree private che includono l’utilizzo senza preavviso,etc etc ,non esiste una contabilita’ singola per ogni area di competenza dell’elicottero e della sua manutenzione e rifornimento e personale viaggiante aeronautico.non esiste affatto una immagine mediatica e supporre che sia questa ad essere utilizzata,per certificare le richieste.e UMILIANTE OFFENSIVO OLTRAGGIOSO PER CHI E MORTO NEL TENTATIVO DI SALVARE UNA PERSONA.prova a porre un quesito differente.in questi giorni ci sono le sentenze (forse) finali per la TRAGEDIA RIGOPIANO.ricordo che 5/6/7/8… soccorritori medagliati e promossi negli anni successivi sono MORTI IN QUESTI ANNI IN ALTRI SOCCORSI.soccorsi mediatici?prova a dirlo alla famiglia alla moglie ai figli…di uno di questi soccorritori.la gestione e regionale con deleghe dal governo centrale.basta cercare.e piu facile crederci CHE SUPPORRE.bye

  4. Alcuni lettori e commentatori che rimangono “basiti” potrebbero fare uno sforzo e comprendere che l’inesperienza, come la disattenzione e la sottovalutazione, non possono essere punite con un mancato intervento. Chiariamo: il Soccorso Alpino deve far fronte a una richiesta di soccorso, senza se e senza ma. Capita (molte volte, lo dico per esperienza personale) che la notizia di un incidente sia spesso incompleta e imprecisa, sia rispetto al luogo in cui è avvenuto, sia rispetto all’entità dei danni subiti dall’infortunato. Che fare, allora? Dedurre che tutto sia sotto controllo o muovere la macchina dei soccorsi pensando al peggio? Come purtroppo spesso accade, ci si rende conto dell’importanza di un soccorso rapido ed efficiente solo quando il tutto interessa in modo personale il basito, al quale lascio la risposta. Per l’impreparazione c’è un solo rimedio: formazione, informazione. Qui il CAI e le Guide Alpine possono e devono fare di più, con eventi mirati al coinvolgimento di chi non sa, ma vorrebbe sapere di più. Eventi gratuiti, che portino a una crescita culturale (se il termine è adeguato).

    1. Non è una questione di punizione, come si usa spesso dire dai politici che devono crearsi un “harem” garantista sicuro….sembra accada anche nel soccorso.
      Purtroppo la mentalità della scuola media unificata è decaduta, affermandosi come diritto senza dovere !
      Tutti vengono promossi in tutti i campi e gli incapaci sono quelli che vanno protetti in tutti i modi e pure lo pretendono, soprattutto se non vogliono impegnarsi per imparare.
      Belle parole, ma favoriscono l’ignoranza, soprattutto delle “istituzioni” di montagna che ormai scelgono solo di “non opporsi” all’ignoranza.
      E le persone serie e capaci pagano in denaro, in salute e in generosità, venendo escluse da tutto come disturbanti e intralcianti.
      Auguri !

  5. l’elicottero per prendere qualcuno a quota 1900… se avessi chiamato io che sono maschio vecchio brutto alcolizzato e puzzolente voglio vedere se venivano a prendermi

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