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Riparati i danni di Vaia, riapre il ponte “tibetano” a Perarolo di Cadore

A Perarolo di Cadore (BL), è tornato operativo il ponte “tibetano” che collega le due sponde del torrente Montina. Opera che funge da via di accesso alla selvaggia Val Montina. Inaugurato nell’estate 2018 il ponte sospeso, realizzato totalmente in metallo e sostenuto da un sistema di funi e tiranti, ha subito dei danni a seguito del passaggio della tempesta Vaia nell’autunno del medesimo anno, che ne hanno determinato la chiusura.

Dopo Vaia e una pandemia, ecco finalmente che, terminati i lavori di sistemazione, il ponte è pronto ad accogliere coraggiosi visitatori. L’inaugurazione si è svolta sabato 23 luglio.

Per raggiungerlo si consiglia di parcheggiare nell’ampia area di sosta della zona produttiva di Ansogne, a breve distanza dalla quale parte il sentiero per il ponte. Al termine della passerella inizia un sentiero che conduce a quella che è considerata la “Porta della Val Montina”, un edificio di riferimento di recente sottoposto a lavori di ristrutturazione: la Casera Valmontina. Come evidenziato in occasione dell’annuncio della inaugurazione del ponte da parte del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, “ristrutturata da Veneto Agricoltura perché diventi opportunità di scoperta di un Cadore meno frequentato ma dal valore inestimabile“.

La selvaggia Val Montina

Prima della realizzazione del ponte, accedere alla Val Montina, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, era decisamente più impegnativo. Si tratta di una valle impervia e incontaminata, un paradiso di biodiversità, dominata ad ovest dalla dorsale del Monte Duranno e ad est da quella che scende dalla Cima dei frati, dal 1994 inserita nella lista delle Aree Wilderness italiane, prima area dell’arco alpino europeo a ricevere tale riconoscimento internazionale, che viene assegnato ad aree vergini, inesplorate o quasi, tutelate allo scopo di mantenerne integro lo stato di “isolamento” e conservarne le peculiarità naturalistiche, ma anche storiche, archeologiche, culturali.

Come dichiarato dal Sindaco di Perarolo Pier Luigi Svaluto al Corriere delle Alpi, “il ponte offrirà la possibilità di osservarla ed ammirarla da una prospettiva diversa oltre a rappresentare un punto di passaggio alternativo ed emozionante in un contesto escursionistico storicamente molto apprezzato dai turisti”.

Regole del ponte sospeso

Un cartello posizionato all’inizio della passerella elenca le regole da seguire sul ponte:

  • è severamente proibito camminare fuori dai sentieri di accesso alla passerella della Val Montina;
  • è necessario attraversare la passerella camminando diligentemente in fila indiana senza saltare o fare movimenti ondulatori o altre manovre pericolose;
  • è vietato attraversare la passerella in sella alla bicicletta e altri mezzi;
  • in caso di neve non utilizzare la passerella.
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2 Commenti

  1. Bello: una soluzione !
    Dopo le lunghe discussioni e le richieste di aiuti economici, adesso vorrei sapere cosa pensino di fare per almeno iniziare ad affrontare i problemi degli alberi caduti e del bostrico.
    Gli anni passano per tutti e tutto.

  2. Si tratta di una valle impervia e incontaminata, un paradiso di biodiversità, dominata ad ovest dalla dorsale del Monte Duranno e ad est da quella che scende dalla Cima dei frati, dal 1994 inserita nella lista delle Aree Wilderness italiane, prima area dell’arco alpino europeo a ricevere tale riconoscimento internazionale, che viene assegnato ad aree vergini, inesplorate o quasi, tutelate allo scopo di mantenerne integro lo stato di “isolamento” e conservarne le peculiarità naturalistiche, ma anche storiche, archeologiche, culturali.

    E proprio qui c’era necessità del ponte tibetano, per tutelare, mantenere, conservare, SPUTTANARE!!!
    Naturalmente io sono un naziambientalista!

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