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“The Conquest of Everest”, l’epico documentario sull’impresa di Edmund Hillary e Tenzing Norgay

Mentre il mondo cinematografico evolve, vi sono pellicole che diventano immortali. Film girati decenni fa, che mantengono un tale fascino da essere ritenuti idonei alla condivisione sulle moderne piattaforme. Come Netflix, che nella sua lista di film dedicati alla montagna, ha scelto di inserire “The Conquest of Everest” (UK, 1953, 1h15′). Epico documentario in technicolor, prodotto in collaborazione con la Royal Geographical Society e l’Alpine Club, e diretto da George Lowe, che racconta la prima ascesa del Tetto del Mondo, realizzata nel maggio del 1953 da Edmund Hillary e Tenzing Norgay Sherpa. Sulle pendici dell’Everest le riprese furono realizzate dal cameraman Tom Stobart. Il film andò in distribuzione nel dicembre del medesimo anno. Di seguito il video della premiere che vide la partecipazione della Regina Elisabetta II.

Il racconto di una spedizione indimenticabile

Affermare che la pellicola descriva la salita vittoriosa del Tetto del Mondo potrebbe risultare limitante. Si tratta del racconto di una intera spedizione, la 1953 British Mount Everest expedition , coordinata dal colonnello John Hunt e finanziata dalla Joint Himalayan Committee. La narrazione prende il via “dalla fine”, da quel 2 giugno in cui in contemporanea in Gran Bretagna si svolgeva l’incoronazione della Regina Elisabetta II e in Nepal veniva condotta una celebrazione per onorare Edmund Hillary e Tenzing Norgay. Si torna poi indietro nel tempo, per rivivere dall’inizio l’epica avventura.

Ottobre 1952. Il colonnello Hunt viene convocato da una commissione composta da membri della Royal Geographic Society e dell’Alpine Club per guidare una nuova spedizione britannica. Sarà suo compito scegliere gli uomini giusti per mettere insieme una squadra alpinistica altamente qualificata. Prima della partenza, si procede a realizzare esperimenti in una camera di decompressione a Farnborough, per simulare le condizioni estreme dell’Everest. Si studia nel mentre un nuovo efficace metodo di conservazione degli alimenti, il sottovuoto. Si testano e selezionano i tessuti più durevoli, le attrezzature giuste. Si punto al dettaglio, e nel mentre la squadra si allena per essere in perfetta forma fisica e mentale.

Arriva il momento di partire, nella primavera del 1953. I rifornimenti vengono inviati a Kathmandu ed è qui che si incontrano per la prima volta le due squadre, quella guidata da John Hunt e quella di Tenzing Norgay Sherpa. I due gruppi si mettono in cammino arrivando alla base dell’Everest. Il trek appare faticoso ma al contempo interessante, un modo per avvicinarsi alla popolazione Sherpa e scoprirne tradizioni, come il chang, bevanda locale a base di vino di riso.

Il campo base viene allestito sul ghiacciaio del Khumbu. Il programma prevede di tracciare una via fino al Colle Sud, passando per il Western Coombe, e da qui raggiungere la vetta. Facile a dirsi, difficile a farsi. Soprattutto quando si raggiunge lo step del Colle Sud. A battere traccia vengono mandati Lowe e Anema, ma i due si trovano ad affrontare i problemi dell’altitudine e delle nevicate e dopo 10 giorni tornano indietro senza aver raggiunto la meta. Hunt manda allora Wilfred Noyce e lo Sherpa Analoo, che con l’ausilio dell’ossigeno riescono a toccare il Colle Sud. Manca “solo” la vetta.

Saranno Sir Edmund Hillary e Tenzing Norgay Sherpa a realizzare l’impresa. Il 29 maggio 1953 eccoli in cima all’Everest. Una vittoria d’altri tempi, di cui il resto della squadra non ebbe certo modo di ricevere notizia in diretta. Gli ultimi minuti del documentario sono forse i più carichi di emozione: Tom Stobart è stato infatti in grado di catturare nelle sue riprese l’istante in cui il capitano Hunt e gli altri membri al campo base avanzato furono informati dal trio di alpinisti in discesa (Edmund Hillary e Tenzing Norgay insieme al fotografo d’alta quota Lowe) del successo appena portato a termine. Una scena ricca di abbracci, stupore, felicità condivisa per una vittoria resa possibile da un grande lavoro di squadra tra britannici e Sherpa.

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