AlpinismoAlta quota

Nirmal Purja: puliremo l’Everest dai rifiuti nella zona della morte. Soldi agli alpinisti che aiuteranno

Nirmal Purja, fresco dei suoi cinque Guinnes World Record, si è tuffato a capofitto nella primavera himalayana. Come ogni stagione a catalogo della sua agenzia ci sono diverse spedizioni, quella più interessante è però all’Everest. La motivazione non è alpinistica (si tratta di una salita commerciale con ossigeno dalla normale), ma ambientale.

Al tetto del Mondo, come annunciato un anno fa poco dopo essere tornato dal successo invernale al K2, Purja inaugura il suo Big Mountain Cleanup project con l’obiettivo di ripulire le grandi montagne della Terra dai rifiuti lasciati nella zona della morte, ossia oltre gli 8000 metri.

Abbiamo assunto sei guide sherpa a tempo pieno per aiutarci a pulire questa splendida montagna” dice Nirmal spiegando che la squadra sarà impegnata da Campo 4 e Colle Sud fino alla vetta. Ma non finisce qui. “Il Big Mountain Cleanup è sempre stato molto di più di una semplice pulizia, si tratta di generare un cambiamento di mentalità globale e aiutare le comunità che chiamano casa queste grandi montagne”. Come accelerare questa trasformazione? Con un sistema di ricompense in denaro. “La nostra intenzione è quella di premiare le persone che ci daranno una mano in montagna. Gli sherpa e gli alpinisti che vorranno aiutarci portando via i rifiuti da campo 3 o campo 4 potranno farlo e noi li pagheremo a seconda di cosa ci consegnano e da dove lo hanno raccolto sulla montagna. Ciò significa che possiamo pulire efficacemente più montagne avendo più persone che aiutano.

Questo all’Everest è il primo passo, il K2 la prossima estate sarà il successivo, ma l’orizzonte temporale sono i prossimi tre anni. “Ogni alpinista, delle migliaia che vengono in Himalaya, crea in media circa 8 kg di rifiuti, tra cui tende abbandonate, bombole di ossigeno, contenitori del cibo, attrezzatura e, naturalmente, feci. È un sacco di spazzatura che viene abbandonata sulla montagna – si legge sulla pagina di presentazione del progetto -. Non ripulire le montagne dopo le spedizioni non è solo maleducato, ma è anche pericoloso: gli inquinanti generati dai rifiuti vengono trascinati dalle piogge e dallo scioglimento della neve nei corsi dei fiumi, contaminando l’approvvigionamento idrico delle popolazioni locali e generando gravi rischi per la salute”. Il progetto fa parte della Nimsdai Foundation, fondazione creata da Purja, allo scopo di portare avanti e supportare progetti ambientali e solidali.

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