Pareti

Billon, Ratel e Védrines sulla nord delle Grandes Jorasses, ora manca il Cervino

Ancora Léo Billon, Sébastien Ratel e Benjamin Védrines, ancora nord. I tre alpinisti francesi dopo aver ripetuto, tra il 12 e il 16 gennaio, la Direttissima Harlin sulla nord dell’Eiger si sono cimentati nei giorni scorsi con la nord delle Grandes Jorasses ripetendo, in tre giorni, Directe de l’Amitié. La via, aperta nel 1974 da Yannick Seigneur, Louis Audoubert, Michel Feuillerade e Marc Gally, ha uno sviluppo di circa 1100 metri e raggiunge la Punta Whymper.

I tre, raccontano, hanno colto al balzo l’occasione di una finestra di altra pressione, così sono partiti. “Questa volta vogliamo fare un altro colpo, vogliamo scalare la Directe de l’Amitié. Una via ritenuta unica, impegnativa e difficile dai pochissimi ripetitori. Si contano sulle dita di una mano gli alpinisti che l’hanno salita. Una delle ultime ripetizioni è stata quella che ha visto il compianto Corrado Pesce insieme a Martin Elias nel settembre 2014. D’altronde si tratta di una via estremamente dura, basti pensare che il titolo del docufilm realizzato in occasione della prima ascensione è “Les Jorasses, aux limites de l’absurde”, sicuramente c’è una ragione.

Tra i piani dei tre francesi c’era anche l’idea di “liberare tutte le lunghezze” della via. Un proposito che alla fine viene accantonato a causa della difficoltà della via e a causa delle condizioni estremamente secche di questa stagione invernale che hanno contribuito ad aumentare la complessità dell’itinerario. “Ha davvero senso voler assolutamente liberare tutte le lunghezze da primi per perseguire il nostro obiettivo originale? Quanti tentativi dovremo darci prima di lasciarci andare? Su una parete del genere vuoi solo andare veloce scrive Védrines per poi rispondere da solo a tutte le domande: “ha un senso assurdo. Ma in realtà, va bene così!”.

La stagione dei francesi non è finita, il loro obiettivo è quello di completare la trilogia delle nord in invernale e all’appello manca solo più il Cervino.

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