Cronaca

“Ciao Korra”, il mondo dell’alpinismo ricorda Corrado Pesce

“Aprire quella via per Korra, come per me, era una ragione di vita. Ne sono certo. Era ciò che dava senso alle nostre esistenze”. A scriverlo è Matteo Della Bordella in un breve post a ricordo dell’amico Corrado Pesce scomparso sul Cerro Torre.

I due erano impegnati nell’apertura di due differenti vie lungo la parete est del Cerro Torre. Matteo insieme ai compagni Matteo De Zaiacomo e David Bacci, Korra con l’argentino Tomás Aguiló. Raggiunta la parete nord si sono trovati a condividere linea e sforzo, decidendo di unire le forze per vincere quegli ultimi 300 metri di parete prima di poter gioire insieme sulla vetta del Torre sferzata dai forti venti patagonici.

“Nel turbine di emozioni che mi ha travolto in queste giornate, ora non resta che la tristezza per la perdita di uno dei migliori alpinisti al mondo, di un amico, di una persona per la quale nutrivo enorme stima” prosegue Della Bordella. “Ci eravamo conosciuti proprio ai piedi di quella montagna, ed i nostri destini si erano incrociati per tre anni di fila, nella speranza di riuscire a salire le nostre linee fino a lassù, alla cima del grido di pietra. Eri un alpinista ‘tutto arrosto e niente fumo’, riconosciutissimo nel nostro mondo, anche se i media non sono mai riusciti a rendere il tuo vero valore al grande pubblico. Il fatto di essermi guadagnato la tua stima era per me motivo di grande orgoglio. Ti sono grato per tutte le giornate passate insieme, non dimenticherò mai il nostro incontro sulla nord del Cerro Torre e non dimenticherò mai con quanto audacia, sicurezza e velocità ci hai condotto fuori da quella parete.

Il tributo del mondo alpinistico

Al ricordo di Matteo si sono unite molte altre voci dal mondo alpinistico, a ricordare quello che è stato uno maggiori esponenti del nostro tempo verticale.

“È davvero triste sapere che Korra è morto in Patagonia dopo aver aperto una nuova via sul Cerro Torre. Ho avuto il piacere di arrampicare con lui per gran parte del luglio scorso nelle Alpi e nelle Dolomiti. Stavamo lavorando insieme allo stesso progetto cinematografico. Era uno scalatore straordinario, sono rimasto così colpito dalla sua motivazione e dal suo impegno”. Scrive Alex Honnold. “Sono anche molto impressionato dalla comunità di arrampicata di El Chalten, dove tutti spesi in montagna per offrire il proprio aiuto nei soccorsi, e sono felice che il compagno di Korra, Tomy, sia sopravvissuto all’esperienza”.

“Non ho parole” scrive in un breve post il climber Michael Wohlleben. “Grazie per i momenti incredibili che abbiamo passato insieme. Divertiti ovunque tu sia. Puoi essere così orgoglioso della vita che hai vissuto e i passi che lasci sono grandi”.

“Ehi Korra! Perché? Perché? Perché? Perché te ne sei andato??? Ricordo quando ci siamo parlati dopo il tuo primo tentativo a quella parete mi dicesti che saresti tornato” scrive brevemente Ermanno Salvaterra. “Ciao Korra, ti porterò con me e so che mi aiuterai”.

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