Località di montagna

Le novità del “borgo dei Cammini”

Dall’Italia dei cammini e dei sentieri arrivano spesso delle storie positive. Una riguarda Sante Marie, un borgo ai piedi dei Monti Carseolani, nella Marsica abruzzese ma a pochi chilometri dal confine regionale con il Lazio. Il paese, sfiorato dalla via Tiburtina Valeria, che dopo aver scavalcato le montagne scende verso Tagliacozzo e il Fucino, deve la sua notorietà a due lontani episodi di sangue. Nell’agosto del 1268, prima e dopo la battaglia dei Piani Palentini, passò da queste parti il giovane (sedici anni!) imperatore Corradino di Svevia, nipote di Federico II. Sconfitto dalle truppe francesi di re Carlo d’Angiò, il ragazzo con la corona fuggì attraverso il Lazio fino alla fortezza di Torre Astura, sulla costa tra Anzio e le Paludi Pontine. Tradito dai Frangipane venne consegnato agli Angioini, e poi decapitato a Napoli. Quasi seicento anni dopo, nel dicembre del 1861, il generale catalano Josè Borjés, arrivato nello Stato Pontificio per aiutare la ribellione contro il Regno d’Italia (“i Piemontesi”), fu catturato a poche centinaia di metri dal confine da una colonna di bersaglieri e di guardie nazionali fedeli a re Vittorio Emanuele II. Gli ordini erano di non avere pietà, e i prigionieri furono trattati come dei volgari briganti. Poche ore dopo la cattura, vennero tutti fucilati a Tagliacozzo. 

Sante Marie, come l’intera Marsica, è stata avvicinata a Roma dall’apertura della linea ferroviaria negli ultimi anni dell’Ottocento (la stazione di Sante Marie è stata inaugurata nel 1888), e poi delle autostrade che uniscono la Capitale con L’Aquila e con Pescara. Per decenni, mentre i gruppi speleo romani e non frequentavano la spettacolare Grotta di Luppa, spesso percorsa da un torrente impetuoso, il paese è stato frequentato in cerca aria fresca, funghi e castagne. 

A cambiare le cose, nel nuovo millennio, sono stati due eventi. Il primo, nel 2005, è stato l’istituzione da parte della Regione Abruzzo della Riserva naturale delle Grotte di Luppa, estesa su 435 ettari e gestita dalla cooperativa Cogecstre di Penne. Un’area protetta che ospita il lupo e il capriolo, visitata dall’avvoltoio grifone e dall’orso, e che comprende l’imbocco della cavità, le pareti calcaree di Pietra Pizzuta e dei fitti boschi di faggi e castagni. La scelta dell’amministrazione comunale è stata di fare dell’area protetta una palestra per sport e attività nella natura. Sono stati segnati i sentieri, sono state avviate le visite speleologiche alla grotta, gli alpinisti Antonio (“Toto”) e Yari Capassi hanno attrezzato difficili vie di scalata sulla Pietra Pizzuta e segnalato una vasta area boulder. 

Qualche anno dopo Luca Gianotti, Alberto Liberati e altri accompagnatori della Compagnia dei Cammini hanno individuato e segnato il Cammino dei Briganti, un trek di 91 chilometri e sei tappe che inizia e termina a Sante Marie. Nello storico Palazzo Colella è nato il Museo del Brigantaggio, che racconta la storia dei difficili anni tra il 1861 e il 1870 con manifesti, fotografie in bianco e nero, armi d’epoca e altri cimeli. Il Cammino si svolge al confine tra il Lazio e la Marsica abruzzese. Tocca piccoli (o minuscoli) borghi come Nesce, Val de’ Varri, Santo Stefano e Rosciolo, monumenti come la chiesa romanica di Santa Maria in Valle Porclaneta e centri più consistenti come Magliano de’ Marsi e Scurcola Marsicana. Una variante più ripida, da fare soltanto in estate, sale ai 1788 metri del Lago della Duchessa.  

Nonostante la mancanza lungo il percorso di città d’arte, di santuari o di vette famose, il Cammino dei Briganti ha avuto uno straordinario successo, e nel 2021 è stato percorso da più di 3000 camminatori. “I servizi della Riserva Naturale sono gestiti da una cooperativa con 42 soci. A Sante Marie, nelle frazioni e negli altri centri alla fine delle tappe sono nate decine di piccole strutture ricettive, con centinaia di posti letto. La nostra esperienza dimostra che proteggere la natura e segnare i sentieri paga” spiega il sindaco Lorenzo Berardinetti.

Negli anni, l’amministrazione di Sante Marie ha fatto entrare il paese in circuiti nazionali come le Città delle Grotte, le Città del castagno, i Borghi della lettura e i Borghi autentici d’Italia. Ma l’attenzione al turismo sportivo non si è fermata. 

Accanto al Cammino dei Briganti, grazie all’accompagnatore di media montagna Ercole “Wild” Marchionni, è stato segnalato il Cammino di Corradino, un itinerario di 21 o 31 chilometri, già in parte segnalato in precedenza, che si svolge tra boschi e piccole frazioni di Sante Marie come Scanzano, Santo Stefano e Castelvecchio, legata alla memoria di Corradino. Utilizzano in parte questo percorso i tre circuiti segnalati per mountain-bike (rispettivamente da 16, 30 e 40 chilometri) della Cicloturistica della Castagna, che inizia dal centro di Sante Marie. Nella prossima primavera, in una data ancora da definire, il Cammino di Corradino dovrebbe ospitare una gara di corsa in montagna. Nella Riserva, grazie a delle placche compatte e semi-nascoste dal bosco, dovrebbe crescere anche l’area dedicata all’arrampicata.  

Domenica 10 ottobre, nel centro di Sante Marie e nella Riserva di Luppa, una giornata ricca di eventi ha celebrato le vecchie e nuove iniziative. La pioggia della prima vera domenica d’autunno ha impedito di arrampicare, ma gruppi di camminatori hanno percorso i boschi e visitato la prima parte della cavità. Hanno completato la giornata le esibizioni dei “briganti di Carsoli”. La notizia più interessante, però, è stata la presentazione della tesi di laurea che Silvia Marsicano, una giovane insegnante di Sante Marie, ha dedicato al Cammino dei Briganti e alla sua importanza nella didattica per i bambini. Mentre Silvia presentava il suo lavoro, una coppia di giovani escursionisti, insieme alla loro bimba di 14 mesi, s’incamminava nonostante la pioggia lungo la prima tappa del Cammino. Il “borgo dei sentieri” è in marcia.

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