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Ghiacciai del Gran Paradiso: in meno di due secoli perso il 65% di superficie

Nella quinta e ultima tappa della sua seconda edizione, la Carovana dei Ghiacciai di Legambiente ha raggiunto il massiccio del Gran Paradiso per effettuare un monitoraggio dei ghiacciai della Capra (Piemonte), Tribolazione, Grand Croux e Money (Val D’Aosta). Le conclusioni delle analisi sono decisamente infelici: in meno di due secoli i corpi glaciali presenti nel Parco Nazionale del Gran Paradiso hanno perso circa il 65% della loro superficie.

Di seguito il comunicato ufficiale con i dettagli del monitoraggio.

Come stanno i ghiacciai del Gran Paradiso?

Nell’intero territorio del Parco Nazionale del Gran Paradiso ricadono una novantina di corpi glaciali la cui forma varia molto in base alla diversità geologica e morfologica dei versanti che li ospitano. Tutti però sono particolarmente sensibili al riscaldamento atmosferico: in meno di due secoli, dalla fine della Piccola Età Glaciale (1820-1850), hanno perso circa il 65% della loro superficie, passando da circa 88 km2 a meno di 30 km2 (info SMI – Università di Torino/DST – Fondazione Montagna Sicura).

La Carovana dei Ghiacciai 2021 ha osservato il Ghiacciaio della Capra, nel versante piemontese, e i tre principali ghiacciai della Valnontey in Valle d’Aosta: Tribolazione, Grand Croux e Money.

Il ghiacciaio della Capra ha registrato nel 2018 il collasso di una grotta glaciale che ha determinato un arretramento dello stesso di ben 110 metri. Sul versante Valdostano la fronte del Ghiacciaio della Tribolazione risulta essersi ritirata invece di 1830 metri ed innalzata di 870 metri di dislivello, quella del Ghiacciaio di Grand Croux si trova a 2 chilometri di distanza e 670 metri di quota più a monte, mentre, per quella Ghiacciaio di Money gli stessi valori corrispondono rispettivamente a 1500 e 650 metri.

È questo, in estrema sintesi, il risultato del monitoraggio effettuato nella quinta e ultima tappa della Carovana dei ghiacciai di Legambiente sui ghiacciai del Parco Nazionale del Gran Paradiso tra Piemonte e Valle d’Aosta. Una tappa particolarmente densa di eventi, in cui alla misurazione dei ghiacciai, si sono aggiunti riti di riconciliazione con la natura e l’inaugurazione del “Sentiero del Giardino dei Ghiacciai”, nuovo percorso culturale avente come tema i ghiacciai, realizzato grazie al sostegno di FRoSTA. Molte anche le attività esperienziali che hanno coinvolto persone provenienti da diverse regioni italiane e non solo: dai docenti universitari, ai ricercatori e studenti della RUS (Rete delle Università Sostenibili), ai manager d’azienda, agli artisti e esperti di settore fino ai semplici cittadini.

I risultati del monitoraggio sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa presso il Forte di Bard (AO) alla quale hanno partecipato: Marco Giardino, segretario del Comitato Glaciologico Italiano, Ornella Badery, presidente Forte di Bard, e Vanda Bonardo, Responsabile Alpi Legambiente. Ha poi fatto seguito la visita da parte del team della Carovana dei Ghiacciai alla mostra “Il Cervino” illustrata da Michele Freppaz, responsabile scientifico della mostra e membro del Comitato Glaciologico Italiano.

“Quest’ultima tappa ha voluto condensare quella che è la vision della campagna: una lettura e un’interpretazione a tutto tondo del mondo dei ghiacciai, da tradurre in una molteplicità di messaggi per “colpire” e rendere più reattivo il nostro Paese. Stimoli che vorremmo utili a scuotere le coscienze per una maggior consapevolezza, ma soprattutto con l’obiettivo di indurre azioni concrete e repentine di contrasto ai cambiamenti climatici”, dichiara Vanda Bonardo, responsabile Alpi Legambiente.

“La tappa del Gran Paradiso ha esaltato il ruolo del Comitato Glaciologico Italiano come partner scientifico della Carovana dei Ghiacciai – dichiara Marco Giardino, segretario del Comitato Glaciologico Italiano . Le giornate a Ceresole e al Ghiacciaio della Capra, l’incontro con gli operatori glaciologici volontari, la verifica sul campo del protocollo scientifico stabilito dal Comitato e la discussione dei dati con gli esperti durante la conferenza, ha reso evidente come il monitoraggio dello stato dei singoli ghiacciai permetta la quantificazione delle fluttuazioni delle fronti glaciali. Il lavoro svolto con assiduità, anno dopo anno, da operatori volontari e appassionati come il guardiaparco alpinista Valerio Bertoglio permette di arricchire il patrimonio di conoscenze indispensabili, per disegnare gli scenari futuri dell’ambiente d’alta quota nel nostro paese, di fronte al riscaldamento climatico in atto.”

“La seconda edizione di Carovana dei ghiacciai conclude il suo percorso in Valle D’Aosta, regione in cui aveva ricevuto il battesimo lo scorso anno – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta -. Conclude le sue tappe di sensibilizzazione e monitoraggio dopo aver osservato lo stato di salute dei ghiacciai del Gran Paradiso, sui versanti piemontese e valdostano. Ma continua il suo messaggio, assonante alle notizie di rifugi alpini che chiudono per assenza d’acqua, fiumi importanti come il Tanaro in secca e come il Po, ormai “senz’acqua”. Notizie e foto di ittiofauna in forte sofferenza e di un’agricoltura, sovente insostenibile, in lotta con il deflusso minimo vitale, nemico di una captazione di risorsa idrica non più possibile. I nostri splendidi ghiacciai, vittima e specchio dei cambiamenti climatici, sono una risorsa ecosistemica che dobbiamo conoscere, riconoscere e preservare, una risorsa di bellezza e soprattutto di vita, per le nostre montagne ma per il bacino padano tutto. Le scelte, sempre più forti ed urgenti che siamo chiamati a prendere con convinzione, sono ormai ineludibili”.

Ai quattro giorni di tappa ha partecipato anche il direttore generale di Legambiente Giorgio Zampetti. Alla giornata conclusiva ha presenziato Valter Maggi, vice-presidente del Comitato Glaciologico Italiano.

Un giardino dei ghiacciai per i 100 anni del Parco

In omaggio all’imminente centenario del Parco del Gran Paradiso (1922-2022), grazie al contributo di FRoSTA, la Carovana dei Ghiacciai ha inaugurato il nuovo sentiero del “Giardino dei Ghiacciai” in Valnontey. Il ritrovamento e la valorizzazione delle iscrizioni storiche incise negli ultimi 150 anni ai bordi dei ghiacciai del Gran Paradiso rappresenta un’azione concreta di sensibilizzazione sulla crisi climatica e sul ritiro dei ghiacciai. Attualmente il sentiero propone l’intervento artistico di Caretto/Spagna, dal titolo “Segnali dal Corpo Glaciale”, sulle rocce/segnale ottocentesche in Valnontey.

Esso è composto da cinque coppie di oggetti, in roccia e bronzo, installati in diversi siti significativi dal punto di vista glaciologico, che intendono attivare la riflessione su alcuni temi legati al glacialismo e al cambiamento climatico.

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2 Commenti

  1. Tutti ad invocare un”cambiamento” per carita’, lecito e doveroso, ma siamo sicuri che in un mondo governato da politiche economiche libertarie e in mano totalmente alla logica della finanza e del profitto ad ogni costo tutti questi allarmi gridati tutti i giorni sortiranno un qualche effetto a breve/medio termine? Sono pessimista ma per me NO!!

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