AlpinismoAlta quota

L’estate in Karakorum tra cancellazioni e una grande sfida sulla cresta ovest del K2

Nonostante manchi davvero poco all’estate, l’incertezza fa ancora da padrona nell’imminente stagione alpinistica in Karakorum.

Le cancellazioni

A pesare sulle decisioni di agenzie e alpinisti è ovviamente l’emergenza sanitaria. A incidere maggiormente sulle sorti di molte spedizioni è il ban imposto dal Pakistan nei confronti dei nepalesi e di coloro che sono stati nel Paese nelle tre settimane precedenti all’arrivo. Una bella mazzata per il turismo alpinistico, che anche sulle montagne del Karakorum si affida soprattutto agli sherpa. “A causa dei molti rischi certi e incerti, dei problemi di visto per gli sherpa, delle restrizioni di viaggio a causa di Covid -19 e voli cancellati, abbiamo posticipato tutte le nostre spedizioni all’estate 2022” scrive l’agenzia Seven Summit Treks, che aveva in programma tutti gli 8000 della regione (K2, Broad Peak, Nanga Parbat e i Gasherbrum). La SST è solo l’ultima agenzia nepalese a prendere questa decisione, solo poche ore prima a fare il medesimo annuncio era stato Nirmal Purja con la sua Elite Expedition.

Settimane fa era invece toccato a Mingma G. Sherpa (Imagine Nepal) e ad alcune agenzie internazionali, tra cui la Kobler & Partner e la Furtenbach Adventures, che avevano messo sul piatto anche la questione della gestione della sicurezza degli alpinisti in caso di contagi al campo base essendo molto complesso e oneroso far sollevare gli elicotteri (gestiti dai militari dell’Askari) in Pakistan.

Non è però tutto perduto, alcuni team stanno confermando la loro presenza in Karakorum in queste ore.

La cresta ovest del K2

Il progetto più interessante sarà portato avanti sul K2 dai due Piolet d’Or Ian Welsted (nuova via nel 2013 sul K6 West con Raphael Slawinski) e Graham Zimmerman (prima salita del Link Sar con Steve Swenson, Chris Wright e Mark Richey nel 2019). Doveva partecipare anche Chris Wright, ma un infortunio lo ha costretto a rinunciare.

La salita avverrà in puro stile alpino sulla cresta ovest, una via molto bella, tecnica e rocciosa adocchiata nel 1978 da Bonington (durante il tentativo morì Nick Estcourt) e salita per la prima volta nel 1981 dal giapponese Eiho Ohtani con il pakistano Nazir Sabir, sebbene per gli ultimi 200 metri traversarono sul pilastro sud-sudovest (la parte finale della Magic Line). La via fu ripetuta da altre due grandi spedizioni, nel 1993 con in vetta Daniel Mazur e Jonathan Pratt e nel 1997 da un team giapponese. Nessuno l’ha mai salita con lo stile scelto da Welsted e Zimmerman. L’acclimatamento avverrà sul Broad Peak.

Sarà una grande sfida da seguire certamente.

Le spedizioni confermate

Altra spedizione interessante è quella di Ralf Dujmovits e Nancy Hansen sull’inviolato Biarchedi I6.810 m, a sud del Baltoro. Sono già in Pakistan e partiti da Hushe per il trekking di avvicinamento.

Ci sarà anche una bella rappresentanza spagnola. Al K2 torna Carlos Garranzo, dopo la dura esperienza dello scorso inverno in cui si era ritirato perché non stava bene. “Dopo molti anni tornerò in montagna da solo, ma non sarò solo. Devo fare qualcosa” scrive l’alpinista postando anche alcune foto con i due cari amici, morti entrambi lo scorso gennaio sul K2, Sergi Mingote e Juan Pablo Mohr.

Ai Gasherbrum I e II invece un bel team di giovani alpinisti spagnoli: Luis Cortadellas, Ferran Pérez, Ignasi Sala Guasch, Albert Villarroya e Gonzalo Fernández. Niente ossigeno e portatori d’alta quota, interessante anche l’obiettivo del gruppo dal punto di vista comunicativo: “Avvicinare all’esperienza della spedizione raccontandone anche nascita, pianificazione, allenamento e esecuzione”.

 

Non è però finita qui, nelle prossime settimane potrebbero esserci altre sorprese ad attenderci.

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Un commento

  1. Guardando i tracciati delle cosiddette salite sulla cresta ovest mi sembra di capire che TUTTI si siano spostati circa a metà verso destra in parete (anche gli ukappini per primi senza riuscire a rientrare in cresta) e poi ancora più a destra per raggiungere la vetta.
    Magari leggeri riusciranno a salirla tutta, se non soffriranno troppo la quota, comunque “alla peggio” ripetere !
    Sarebbe una grande salita moderna.

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