Alta quota

Pakistan: il Link Sar non è più inviolato

Steve Swenson, Chris Wright, Graham Zimmerman e Mark Richey hanno messo a segno la prima salita del Link Sar (7041 m), a renderlo noto la rivista spagnola Desnivel secondo le cui fonti gli alpinisti starebbero completando la discesa in queste ore. Per i dettagli è quindi necessario attendere ancora qualche giorno.

Settemila pakistano, l’accesso ai suoi versanti si trova nella poco esplorata Kondus Valley, dove fino a poco tempo fa si è mossa anche la spedizione di Matteo Della Bordella e Maurizio Giordani. Una regione militarmente delicata per cui è molto difficile ottenere i permessi di accesso, ragion per cui molte delle cime presenti nell’area rimangono ancora da esplorare. Un vero paradiso per alpinisti in cerca di esperienze pure con la montagna. Lo stesso Wright definisce il Link Sar come una montagna posizionata in “una valle raramente visitata nel cuore del Karakorum” e, riferendosi al picco stesso, afferma che si tratti di un “impressionante mostro di granito […] e senza dubbio una delle vette vergini più affascinanti del Karakorum” la cui principale difficoltà sta nei grossi seracchi che incombono dalla cima.

Il gruppo che ha realizzato la salita è molto affiatato ed esperto. Swenson e Richey si erano già legati insieme nel 2012 durante la salita dell’allora inviolato Saser Kangri II (7518 m), con loro si trovava il connazionale Freddie Wilkinson. Alpinisti forti e preparati anche Zimmerman e Wright che vantano interessanti ascensioni su diverse montagne nord americane tra cui il monte McDonald e il Celano Peak.

I tentativi precedenti

Tra i primi a tentare questa montagna il britannico Jon Griffith che, per quattro volte, ha cercato di salire lungo il versante nord-ovest del Link Sar: la prima nel 2012 con il compagno Will Sim; nel 2013 con Andy Houseman; e ancora nel 2014 quando, con Kevin Mahoney, completa la parete sbucando sulla cresta sommitale dove poi sono costretti rinunciare a causa delle condizioni della via; il 2015 ritorna nuovamente con Houseman per il quarto tentativo, l’obiettivo è sempre lo stesso ma alla fine non riusciranno nel loro obiettivo. I due arriveranno però sulla vetta del Link Sar West (6938 m). Da qui una lunga cresta, di circa un chilometro, li avrebbe condotti fin sulla cima del Link Sar, ma le difficili condizioni del percorso e alcuni problemi di salute di Griffith li hanno portati a rinunciare preferendo la discesa verso valle dopo aver aperto quella che hanno battezzato Fever Pitch.

Anche per Swenson questa non era la prima volta, prima di questo tentativo si era infatti approcciato alla montagna già altre tre volte. L’ultima nel 2017, con Zimmerman e Wright sulla parete est-sudest, quando la cordata è stata fermata dalle pessime condizioni climatiche di quei giorni. In quello stesso periodo attorno al Link Sar si muoveva anche la spedizione Trans Limes guidata da Daniele Nardi e Tom Ballard. I due hanno tentato di salire la parete nord-est, il tentativo si è però purtroppo arrestato a circa 5800 metri sia a causa del pericolo valanghe e crollo di seracchi che per colpa delle condizioni meteo che hanno scaricato a terra oltre un metro di neve.

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3 Commenti

  1. Adesso il veroproblema e’ rimanere inviolati da raffiche e bombe ed arresti.
    Ben inteso, oltre che da valanghe e crollo di seracchiche come pericolo basta e avanza.Se certe zone sono di difficile accesso per via di contese e guerriglie, almeno si preservano cime inviolate, una rarita’, un tabu’ da proteggere.

    1. Alcune delle foto pubblicate in gallery fanno riferimento alla spedizione Trans Limes 2017 organizzata da Daniele Nardi. Le didascalie sono corrette.
      Gian Luca

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