AlpinismoAlta quota

Confortola rinuncia al Nanga. A rischio la stagione alpinistica in Karakorum

Le premesse per una ripresa della stagione alpinistica estiva in Karakorum c’erano tutte e tanti alpinisti avevano annunciato le proprie spedizioni estive. Tra gli italiani, Marco Confortola con l’obiettivo del Nanga Parbat. L’alpinista della Valfurva si è visto costretto a spostare tutto al 2022. “Dopo la cancellazione dei voli e senza la garanzia di una data certa per partire, sono costretto a rimandare il mio progetto. Mi sono confrontato con tanti colleghi e sono nella mia stessa situazione e non vediamo molte soluzioni differenti”.

Come scrive Marco, potrebbero attenderci altre rinunce. Al momento hanno deciso di tirarsi indietro Kobler & Partner e Furtenbach Adventures. Il timore delle due grandi agenzie riguarda la gestione sanitaria: in Nepal in caso di necessità è facile far volare gli elicotteri dei diversi operatori privati abilitati, così non è in Karakorum, come abbiamo bene imparato in questi anni. Gli elicotteri in Pakistan sono gestiti solo dai militari attraverso l’Askari, con la conseguente difficoltà a farli alzare in volo e i costi decisamente molto alti.

Di certo stanno cancellando le proprie spedizioni alcune agenzie nepalesi a causa delle nuove regole anti-Covid pakistane che vietano l’entrata ai cittadini del Nepal e a chi è stato nel Paese nelle ultime tre settimane. La stessa direttiva impone l’obbligo di essere vaccinati a tutti i membri delle spedizioni alpinistiche. Mingma G. Sherpa è stato il primo a dichiarare l’annullamento dei programmi della sua agenzia, la Imagine Nepal, in Karakorum, augurandosi che questa stagione senza sherpa (che lavorano non solo per le agenzie nepalesi, ma anche per quelle occidentali) possa essere un’ottima occasione per i portatori e le guide pakistane di mostrare il loro valore.

La situazione Covid in Pakistan

La situazione pakistana, in realtà, non appare grave come quella della vicina India o del Nepal: la curva dopo il minimo della seconda ondata di metà febbraio è tornata a salire a inizio marzo con un picco a metà aprile. Ora, dopo qualche sussulto dato probabilmente anche dai festeggiamenti per la fine del Ramadan, i contagi sono tornati lentamente a diminuire. Questo nell’intero Paese, nella regione del Gilgit-Baltisan, dove si trovano le grandi montagne, si è vista solo una prima ondata nell’estate scorsa, poi la curva si è quasi completamente appiattita.

Dal 9 maggio al 16 maggio il Pakistan è poi entrato in lockdown per evitare che la popolazione si spostasse durante la festa di Eid-ul-Fitr, che segna la fine del Ramadan (un po’ come successe in Italia per il Natale), e aumentassero così i contagi. Fino al 24 maggio era stata istituita una quarantena di 10 giorni in entrata nel Paese, che ora è stata tolta.

La prospettiva è che le cose pian piano vadano migliorando, ma l’incertezza pesa sulle scelte degli alpinisti.

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Un commento

  1. MI SPIACE PER IL BRAVO MARCO CONFORTO LA, MA COSÌ È LA VITA. SINCERAMENTE NON COMPRENDO PERCHÉ VOGLIA ESSERE IL VENTINOVESIMO OD IL TRENTESIMO AD AVER SALITO TUTTI GLI OTTOMILA. IO, COME TANTE ALTRE PERSONE NON RICORDO NEMMENO CHI SIA STATO IL TERZO!! SALITORE!!
    P.S. CHI È QUESTO ARCHITETTO, DESIGNER CHE IL 23 MAGGIO HA SALITO L’EVEREST ED IL GIORNO DOPO IL LHOTSE? IL SUO NOME È FRANCESCO MARIA TIRIBELLI. NON TROVO LE PAROLE ADATTE, PERSINO PER ESPRIMERE LA MIA AMMIRAZIONE.

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