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Pietra di Bismantova. Vietate bike e sport estremi, in cima solo a piedi

Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano ha introdotto una serie di divieti a tutela della Pietra di Bismantova, l’iconico massiccio roccioso a forma di nave che si innalza nel comune di Castelnovo ne’ Monti, sull’Appennino Reggiano.

Una pietra cantata da Dante nella Divina Commedia, che rappresenta il residuo di una ben più estesa placca arenacea la cui origine risale al Miocene (15 milioni di anni fa circa) in parte smantellata nei millenni in quanto interessata da faglie e fratture, e plasmata dall’erosione millenaria. Suggestiva allo sguardo ma anche importante dal punto di vista naturalistico per la ricchezza di biodiversità che caratterizza l’area, in un succedersi di ambienti differenti. Un paesaggio che ha acquisito nel tempo un valore identitario per le genti d’Appennino.

I nuovi divieti

Allo scopo di preservare l’habitat e garantire una fruizione sicura della Pietra, il Parco ha di recente vietato sulla sommità (1041 m) lo svolgimento di sport estremi e l’accesso con mezzi, siano essi a motore (divieto già in vigore da tempo) o mountain bike e e-bike. A breve sarà posizionati i cartelli di divieto.

“Il Parco nazionale dell’Appennino – spiega il direttore, Giuseppe Vignali – è ente responsabile della gestione della Zona Speciale di Conservazione di Bismantova, come definito dalle norme che recepiscono la Direttiva Habitat 92/43/CEE, ma è anche comodatario della sommità da parte dei Benedettini di Parma. Al nostro ente competono, pertanto, diversi obblighi: di tutela ambientale degli habitat presenti, di sicurezza ed equilibrio degli usi, di tipo antropologico culturale legato agli usi tradizionali”.

I problemi principali che hanno portato a tale decisione, come anticipato, sono essenzialmente due: il crescente utilizzo della cima per praticare sport estremi, quali il base jumping (con un decesso registrato nel 2018) e la formazione di piste di percorrenza sul delicato manto erboso, a causa della diffusione esponenziale degli e-biker che, come evidenzia il Parco, “risalgono lungo sentieri adibiti a chi fa normale escursionismo a piedi, con rischio per la sicurezza delle persone”.

“E’ estremamente importante che il consiglio del Parco si sia espresso in modo unitario a sostegno della tutela della sommità della Pietra di Bismantova – commenta Robertino Ugolotti, consigliere dell’ente -. Questo monumento ambientale è un bene prezioso da preservare come luogo dove bellezza, sacralità e unicità siano garantite e lasciate alle generazioni future. Un dono che abbiamo ricevuto e abbiamo il dovere di mantenere intatto”.

“Dal punto di vista ambientale la sommità di questo straordinario massiccio roccioso a 1041 mslm – spiega Francesca Moretti, tecnico del Servizio Conservazione della Natura del Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano – comprende 3 habitat unici, tra i quali una formazione erbacea pioniera particolarmente vulnerabile in quanto estremamente frammentata e legata a particolari condizioni ecologiche, ginepreti e praterie che ospitano specie di uccelli di particolare interesse che qui nidificano (tottavilla, averla piccola, succiacapre) o il raro picchio muraiolo. Questo Sito di interesse comunitario ha un titolo di protezione speciale”.

Una scelta per difendere habitat e tradizione

Il Parco sottolinea inoltre che la stessa ex Legge 394/91 istitutiva dei parchi nazionali prevede la tutela anche di valori storici, antropologici e culturali delle aree di pertinenza. Della Pietra di Bismantova si andranno così a tutelare, oltre all’habitat, anche gli usi tradizionali, rimasti immutati per oltre 1000 anni. Il comodato d’uso redatto tra Benedettini di Parma e Parco nazionale per la tutela della sommità della Pietra di Bismantova, validato anche dal comitato etico, esclude l’uso per finalità economiche o non consone alla tradizionalità del luogo.

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2 Commenti

  1. “Della Pietra di Bismantova si andranno così a tutelare, oltre all’habitat, anche gli usi tradizionali, rimasti immutati per oltre 1000 anni. Il comodato d’uso redatto tra Benedettini di Parma e Parco nazionale per la tutela della sommità della Pietra di Bismantova, validato anche dal comitato etico, esclude l’uso per finalità economiche o non consone alla tradizionalità del luogo.”

    Non capisco, mi sembra si promuova e si neghi contemporaneamente, una frase molto di interesse politico.
    Magari pensano di farci un “parco storico-naturalistico” come da altre parti o “unescarlo”. 🙂

    Ma forse il “Parco nazionale per la tutela della sommità della Pietra di Bismantova” deve solo trovare una giustificazione della sua esistenze e dei suoi costi.

    Non credo quasi più in nulla di ciò che leggo.

  2. Bene, una volta sola salii in mtb senza nessun ausilio e immagino ora con tutti quegli aiuti per facilitare l’ascesa, che ora a quasi cinquant’anni non disdegno. Purtroppo al giorno d’oggi notiamo molta deturpazione al passaggio di questi mezzi. Non solo alla pietra di bismantova ma in buona parte dell’appennino. Con sentieri di natura argillosa si possono notare moltissimi solchi lasciati dai tasselli, soprattutto da parte delle moto da cross. Quindi ben vengano queste limitazioni per una maggiore preservazione di sentieri, calanchi e perché no, acustica ambientale.

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