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Paul Bonhomme inarrestabile. Due nuove prime discese sulle Alpi

Paul Bonhomme appare inarrestabile in questo inizio d’anno che vede le Alpi sempre più ricche di neve. Con gli sci ai piedi e lo sguardo all’insù prosegue nel suo proposito di collezionare 10 prime discese su pendii alpini in un solo inverno. La quota raggiunta nel mese di gennaio è 3.

Dopo aver messo a segno a inizio anno la prima discesa del Giardino Segreto, nuova linea sulla parete Est del Monte Blonnière (2362 m), sul massiccio francese degli Aravis, in Alta Savoia, in compagnia dell’amico Vivian Bruchez, Bonhomme ha cambiato compagno di avventura e parete per realizzare una nuova prima discesa. Insieme a Xavier Cailhol il 19 gennaio ha disegnato una nuova linea lungo la finora inviolata parete Nord del Monte Chaperon (2750 m), nel massiccio degli Écrins.

La via è stata ribattezzata “Éperon des Saltimbanques” (Lo Sperone dei Saltimbanchi). Lunga 1200 metri, è stata gradata 5.4/E4. Come evidenziato da Paul, con difficoltà maggiormente concentrata negli ultimi 800 metri. “Quando la parola ‘avventura′ assume tutto il suo significato”, il riassunto al termine di una ennesima giornata da incorniciare.

Un momento straordinario

“Piccola storia di una linea incredibile – così si apre sui social il racconto di Paul Bonhomme della discesa sul Monte Chaperon –  . Venerdì scorso: rientro dal Refuge du Viso distrutto da 4 giorni piuttosto intensi nel dipartimento delle Hautes Alpes. E mi arriva un messaggio da Xavier in cui mi chiede informazioni per delle discese e mi dice che è disponibile per partire sabato. Sabato mattina: ho qualche giorno davanti a me, guardo le previsioni meteo e neve nella zona tra Valais e Piemonte passando per la Valgaudemard. Parecchie valanghe al Nord, alto rischio e meteo incerto. Italia: parecchio trasporto di neve, tocca cercare un angolo in cui non ci sia troppa neve e un versante non esposto al vento. Sulla lista avevo messo le Banc du Peyron, ma guardando meglio le foto vedo uno sperone ancora più bello. Bingo. Mando un messaggio a Xavier. Cerco delle informazioni tramite Lionel Tassan, gran conoscitore del posto. Da 20 anni la parete Est è ambita ma pare che nessuno sia mai salito. Guardo l’accesso, inizio a valutare le difficoltà. E le difficoltà c’erano!”

Difficoltà non impossibili da affrontare ad ogni modo, che hanno portato i due a vivere un “momento straordinario”.

Un salto in Val Maira

Il 26 gennaio eccolo di nuovo in azione, questa volta sul versante italiano. “Oggi è stata una giornata dura – il primo messaggio dopo aver messo a segno una nuova prima discesa sull’anticima Est della Rocca Bianca di Acceglio (CN). “Una linea di 1100 metri che potrebbe essere un nuovo itinerario. Attendo una conferma dagli italiani”. E la conferma non ha tardato ad arrivare.

“E siamo a quota 3”, scrive emozionato Bonhomme il 27 gennaio, annunciando ufficialmente la prima discesa della via ribattezzata “Il segreto di Maira”.

Anticima di Rocca Bianca (2950 m), difficoltà 5.3 / E4, 1100 m di dislivello.

“Questo versante  molto complesso è stato percorso da grandi nomi dello sci ripido italiani: Cristian Botta vi aveva aperto una diretta Nord nel 2014. Nello stesso anno Diego Fiorito e Robi Granero aprivano ‘Delirio ad est’, un itinerario che si intrufola tra le barre alla sinistra della parete. Sempre nel 2014 Giorgio Bavastrella e Mario Monaco effettuavano il primo tentativo di ‘Il segreto’. Da parte mia avevo iniziato a posarci gli occhi sopra una decina di anni fa“.

“Attenti alle valanghe”

Il mese di gennaio, come sottolinea lo stesso Bonhomme, è stato caratterizzato da un elevato pericolo di valanghe lungo tutto l’arco alpino. Sia sul fronte francese che italiano la situazione dei pendii non è apparsa ideale per divertirsi in discesa senza troppi pensieri, anzi.

La valutazione del rischio è “il punto principale della mia ricerca quando sto pensando a un progetto”, chiarisce Paul. “Le ultime 2 settimane sono state contrassegnate da incidenti causati da valanghe, così le decisioni che ho preso sono state interamente focalizzate su questo rischio. Perché la Val Maira? E perché la Rocca Bianca?”.

Il motivo principale che ha spinto lo sciatore estremo alla scelta del versante italiano è derivato dalla posizione della Rocca Bianca, abbastanza riparata dal forte vento “che invece abbiamo avuto dall’altra parte”. E dal fatto che le precipitazioni nevose siano state sulle Alpi piemontesi meno copiose che in Francia.

Nonostante tali valutazioni, una volta sul posto ha escluso di raggiungere la vetta principale della Rocca Bianca, optando per l’anticima. “Mi sono fermato per prudenza”, chiarisce Bonhomme. E conclude con un invito alla collettività: “State attenti e buona giornata”.

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3 Commenti

    1. Sono sportivi professionisti per i quali la legislazione è più lasca. In più sono solitamente anche figli di famiglie ricche con le giuste conoscenze e i giusti avvocati. Purtropo la nobiltà in europa non è ancora stata del tutto sconfitta.

      1. “figli di famiglie ricche con giuste conoscenze…” la frustrazione e la fantasia della gente non ha limiti. immagino tu conosca il personaggio

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