AlpinismoAlta quota

Il video di vetta dei nepalesi: gli ultimi passi tutti insieme, per mano, cantando l’inno

“Il team ha pianificato di fermarsi 10 metri sotto la vetta, formare un gruppo (tutti e 10 gli alpinisti) e raggiungere la vetta insieme!” aveva fatto sapere Chhang Dawa Sherpa dal campo base alle 14.30 pakistane, mentre in alto gli alpinisti compivano gli ultimi sforzi prima di raggiungere la vetta del K2, che avrebbero toccato alle 17.00.

Un bel messaggio di unità, ma nessuno si immaginava ciò che davvero era accaduto a 8611 metri. Oggi, pubblicato il video di vetta, quello che ci siamo trovati di fronte agli occhi è un’immagine incredibile: tutti insieme, tutti tenendosi per mano, tutti cantando l’inno nazionale del Nepal a fare quell’ultimo passo che li ha consacrati nella storia dell’alpinismo.

Grazie Nirmal Purja, Gelje Sherpa, Mingma David Sherpa, Mingma Tenzi Sherpa, Dawa Temba Sherpa, Pem Chhiri Sherpa, Mingma G. Sherpa, Kili Pemba Sherpa, Dawa Tenjing Sherpa e Sona Sherpa. Grazie davvero per averci dimostrato che il K2 in inverno si può scalare e non solo.

Articoli correlati

18 Commenti

  1. Stupendi! Un grande messaggio di unità e fratellanza che fa bene al mondo intero. Grandi uomini, oltre che a grandi alpinisti!

  2. C’é qualche altra cosa che si da la mano.
    La tristezza che da mestamente la mano al trekking d’altissima quota.
    L’antitetico dell’Alpinismo é l’antietico “nel” trekking.
    Ovviamente visto che erano cosi bravi a salire per mano come degli scolaretti si sono maldestramente dimenticati di fare una grafica di dettaglio con i volti e i nomi tutti assieme. Eh si; l’apologia all’egualitarismo é finita già dopo pochi secondi. E cosi appare subito il faccione di Nirmal e via via in ordine decrescente gli altri.
    L’amato Alpinismo va riconosciuto; ha sempre presentato Luci e Ombre, talvolta negli uomini e talvolta nelle azioni, talvolta in entrambe. Quelle ore di sole e di bel tempo sul K2 sono state complici di alcune delle Ombre più lunghe nella storia dell’Alpinismo. A voler esser ingiusti solo per considerare quello Alpinismo. E non lo è.
    Ma il tempo é galantuomo.
    E appena un Alpinista arriverà davvero sul K2 in inverno; sentiremo dentro qualcosa di profondamente diverso.

    1. Ora mi sembra un po’ esagerato… È vero che nirmal è il primo nella grafica ma gli altri non sono in ordine decrescente, vengono semplicemente mostrati dopo. Ci sono tanti che sconfessano questa vetta e li chiamano pagliacci, buffoni o nel suo caso scolaretti, però la polemica pure sul gesto di salire per mano e cantare mi pare eccessiva. Va bene il dente avvelenato, ma insomma diamoci una regolata.

      1. Quindi la regolata serve più a lei per non sentirsi in colpa o ai manager delle Trekking company per evitarsi la fatica di dover rispondere mentendo ? … A me non dovrebbe servire una regolata come meccanismo di validazione del mio pensiero. Cordialmente.

        1. mentire su cosa perdonami…hanno sempre detto che sarebbero saliti usando corde fisse e ossigeno, tranne Nirmal che lo ha confermato ex post (e nelle foto e nei video è senza nulla).
          Sull’ordine dei nomi sulla grafica stiamo parlando del nulla.
          Ti riporto cosa hanno detto dopo la scalata: “Volevamo arrivare insieme perché non ci fosse un primo o un secondo, ma una squadra nepalese in cima nello stesso momento”. Avessimo noi un codice etico del genere, altro che salita in stile alpino, quella fai sempre in tempo a farla, una mentalità cosi umile invece o ce l’hai o purtroppo ti ritrovi a fare i commenti come i tuoi

    2. Per fortuna che ci sei tu, che sai distinguere il trekking dall’alpinismo, grazie di esistere, senza di te avrei le idee confuse, grazie ancora

      1. Ironico vero ? … inutile che io mi chieda se questa marcescente ironia sia la prima cosa che le viene in mente o il meglio che lei sappia fare.
        Ed é anche inutile che mi chieda se lei ha mai letto un libro di Walter Bonatti.

    3. Siamo in attesa di una tua salita SOLO sul Bianco in inverno ma come preferisci tu, in piena tempesta altrimenti che invernale è….attendiamo fiduciosi il nuovo winter maestro de noantri

      1. In parte, anche se meno drastico, concordo con Roby…l’unico alpinismo che ritengo degno di nota è l’alpinismo in stile alpino, il resto lo trovo di poco senso…

  3. Molto meglio fare come hanno fatto gli italiani, hai ragione! Con Bonatti sì che si sono comportati bene! Quello è il vero trekking d’alta quota

  4. Sono stati bravi e hanno meritato il faticosissimo risultato ottenuto.
    E’ indubbio che fossero destinati a grandi performance in alta quota.
    Mi ricorda l’avvicendamento tra occidentali e africani nelle gare di fondo e mezzofondo, alla fine i più naturalmente dotati sono venuti fuori.
    Si tratta pur sempre di una selezione naturale dove il più adatto vince.

  5. Ecco, qua sopra; un post sgradevolmente emblematico.
    Dall’Alpinismo per chiunque voglia assumersi i rischi e l’intima gioia di esserlo, all’Alpinismo come selezione evoluzionistica su un substrato razziale.
    Niente di nuovo, dopo la quantità industriale di ……… lette in questi brutti giorni, si dovevano ovviamente palesare certi individui con il loro “pensiero”.
    A ogni risposta a questi epigoni (dell’ultima ora) di Darwin, é preferibile il silenzio. Ogni sforzo inutile sarebbe uno sbaglio che non porterebbe a nulla.
    Invece mi viene ancora da ridere, mestamente, per la farsa “nepalese”; soprattutto pensando all’intervista di di Mingma Sherpa quando dice : “Tutto quello che ha fatto Nirmal Purja è stato fatto grazie a Seven Summit. Abbiamo organizzato tutta la logistica, i trasferimenti tra i vari campi base, abbiamo attrezzato le vie sugli ottomila che non lo erano già, abbiamo fornito l’ossigeno, gli sherpa che lo accompagnavano… Tutto. E non ci ha mai ringraziato in pubblico. Nirmal Purja parla solo di se stesso”.
    Parole già riportate pochi giorni fa anche su questa testata. Ma ormai, il processo di beatificazione di Nirmal é già iniziato.
    Parole lette (forse) e rimosse (certamente), da tutti quelli che oggi, inopinatamente, celebrano un performance sommitale insignificante.

  6. Dai commenti negativi deduco che questa salita sia una lezione di umiltà per tutto l’alpinismo farlocco di questi anni in Himalaya, fatto pagando fior di quattrini da tantissimi occidentali e da quasi tutti gli italiani.
    Mi sembra che questi 10 lavoratori degli 8000 abbiano distrutto tante false convinzioni di grandezza…. oserei dire che abbiano mostrato dove stia la grandezza dei brocchi che noi lodiamo 🙂
    Sono andati, son saliti e scesi in un colpo, con quello senza ossigeno uomo di pianura e non di etnia sherpa d’alta quota.
    Un altro “pianeta” rispetto a quello che si sente raccontare da anni.
    Magari i giovani imparano qualcosa.

  7. Una grande impresa, di notevole valore simbolico oltre che alpinistico e umano.
    Il video è meraviglioso e perfino commovente, così com’è stato commovente, per chi segue l’alpinismo d’alta quota, vedere conquistato il K2 anche d’inverno. Giusto anche ricordare la (controversa) conquista della montagna, nel 1954, a opera di Lacedelli e Compagnoli e con il fondamentale contributo dell’immenso Walter Bonatti.

  8. Basta leggere due commenti sopra e si deduce in che baratro siamo precipitati.
    Ormai si occupano di Alpinismo e surrogati anche persone che sino a ieri si occupavano di calcio.
    D’altro canto il trekking sul K2 non può che avere questo come riflesso immediato.

    1. C’è poco da commentare, semplicemente i nepalesi hanno fatto qualcosa che gli altri non sono riusciti a fare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close