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Himalaya: base-jumpers si gettano da 6600 metri

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SIDNEY, Australia — Due minuti di quelli che non ti dimentichi per tutta la vita. Alla velocità di 200 chilometri all’ora. Giù, a precipizio dal Meru Peak, nell’Himalaya indiano. Così una coppia di australiani, Glenn Singleman e Heather Swan, ha battuto il record mondiale di base-jumping, lanciandosi da 6604 metri d’altezza.

Per salire in cima alla montagna hanno impiegato 22 giorni(nella foto verticalsources.org). Per scenderla, solamente 120 secondi. Secondo gli esperti, nella discesa avrebbero superato il tetto dei 200 km/h, prima di aprire il paracadute per gli ultimi quaranta secondi della loro impresa.
 
Jimmy Freeman, uno dei membri della spedizione, che non si è avventurato nel «folle volo» ha raccontato di averi visto i due dice «sparire nelle nuvole in un attimo. E all’improvviso sono diventati minuscoli».
 
Secondo Freeman, la coppia avrebbe aperto il paracadute un minuto e venti secondi dopo il salto. Atterrando, dopo due minuti esatti, senza grossi problemi.
 
Singleman non è nuovo a imprese del genere. Suo anche il precedente record, stabilito nel 1992 gettandosi da una vetta alta 6.258 metri in Pakistan. La sua compagna invece, è una normale donna d’affari, che ha cominciato a seguire la passione di Singleman, semplicemente per perdere peso.
 
Il salto da altitudini immense, conosciuto come base-jumping (un acronimo per indicare la
piattaforma dalla quale il saltatore si getta nel vuoto) sta diventando una moda per
coloro che amino scalare le montagne. Tuttavia questo sport è ancora considerato illegale in molti paesi. Negli anni Ottanta, epoca d’origine della disciplina, In meno di cinque anni morirono ben 99 persone praticandola.
 

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