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Vajo Daniele Nardi, nuova via in Dolomiti. Tarcisio Bellò: “Una dedica per un grande amico”

Domenica 23 Febbraio 2020, mentre centinaia di persone si incamminavano verso la vetta del Semprevisa, per trascorrere una mattinata in ricordo di Daniele Nardi a un anno dalla scomparsa sul Nanga Parbat, l’alpinista vicentino Tarcisio Bellò apriva in memoria dell’amico di Sezze una nuova via sulle Piccole Dolomiti. L’hanno ribattezzata “Vajo Daniele Nardi” Tarcisio e i compagni di salita Alberto Forte, Claudio Mazzucco, Antonio Taglieri. Da vajo, che in dialetto vicentino corrisponde a un canalone ripido e incuneato tra i contrafforti delle pareti di una montagna.

Una dedica a un grande amico

“Ad un grande amico avrei voluto dedicare una grande impresa – si legge nella prima descrizione della via, resa pubblica nella stessa serata di domenica da Bellò sul suo profilo Facebook – . Ma un po’ perché è sempre più difficile trovare nuovi percorsi, un po’ per gli acciacchi che riducono la mia capacità alpinistica ho trovato questa breve ascensione. Però è un piccolo capolavoro concentrato di bellezza, intuito e straordinarietà che pare una dedica azzeccata. Inoltre è proprio di fronte alla Torre Mosca dove con Daniele avevamo tentato Piccozze Volanti. Un durissimo muro che aveva tirato fin quasi al vertice, rinunciando appunto per la caduta di una piccozza ritrovata solo due mesi dopo. La dedica cade ad un anno dalla scomparsa di Daniele Nardi assieme al suo compagno di cordata Tom Ballard, che però non ho avuto fortuna e possibilità di conoscere”.

Vajo Daniele Nardi

Di seguito la relazione fornita da Bellò, che promette nei prossimi giorni di rendere disponibili per tutti gli interessati anche dei video girati con un drone di Antonio Taglieri.

150 m, D, 65° gradi, tratto 5 metri M4

Si sale il Boale Mosca, all’altezza della Torre si svolta a sinistra verso la rientranza della parete dove si erge una slanciata guglia da cui per cunicoli verticali nevosi si esce su un ripiano al lato opposto. I tiri:

  1. Invece di puntare la guglia si svolta a destra per entrare salendo su ripido rivolo nella breccia tra le pareti. Al masso incastrato si può passare un cordino lungo su un altro masso a sinistra.
  2. Passare sotto al masso incastrato togliendo lo zaino e risalire ancora il rivolo fino al chiodo di sosta rinforzabile con friend medio piccoli. La sosta è all’interno di un bellissimo antro aperto in alto e piazzola comoda per 5-6 persone.
  3. Salire la parete camino in opposizione, 1 chiodo, usando friend medi, servirebbe un chiodo sul pilastrino soprastante che divide due rami. Prendere il ramo di sinistra fino alla sosta con 2 chiodi e fettuccia da sistemare.
  4. Proseguire il canale fino ad uscire sulla sommità del crinale.

Discesa per Boale Fondi o Boale Mosca.

Percorso adatto per corsi CAI e addestramento tecnico di neofiti in un ambito sicuro e facilmente gestibile. Nella sua brevità ha tutte le caratteristiche per diventare una classica con la possibilità poi di proseguire con altra ascensione sul versante est del Mosca (stella d’oriente) oppure sulla bastonata nord del Boale Fondi (Vajo diagonale e rovesci vari).

Un anno senza Daniele Nardi

Mentre Tarcisio Bellò e compagni aprivano il Vajo Daniele Nardi in zona alpina, a 600 chilometri di distanza, nel cuore dei Monti Lepini, oltre 400 persone si davano appuntamento sul Semprevisa, a un anno dalla scomparsa dell’alpinista sullo sperone Mummery. Una occasione di incontro promossa in maniera spontanea e senza alcuna forma organizzativa da familiari e amici, “per salutare Daniele e stringersi in un abbraccio collettivo”.

La risposta della collettività, come era già accaduto il 31 marzo 2019, quando in vetta al Semprevisa erano giunti in migliaia, è stata significativa. “Domani sarà un anno dalla vostra scomparsa, ed oggi non potevamo non ricordarvi, Daniele e Tom – si legge nel commento a conclusione della giornata diffuso sulla pagina Facebook di Nardi -. Oggi eravamo in tanti, tantissimi, così come sono in tanti che ogni giorno continuano ad avere un pensiero positivo per te Daniele. Ci sei rimasto dentro, nel profondo, e continui a far parte delle nostre giornate con il tuo sorriso. Così come abbiamo fatto il 31 marzo dell’anno scorso, oggi, siamo arrivati in vetta alla tua amata Semprevisa, alla tua cima Nardi, ne saresti orgoglioso ne siamo certi. Noi continuiamo a non fermarci, a non arrenderci, a darci da fare, per far sì che il mondo abbia persone migliori, così che la pace sia una realtà e non soltanto un’idea, ed avevi ragione te Daniele, vale la pena farlo. Grazie a tutti voi che ci fate sentire il vostro calore”.

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