AlpinismoAlta quota

“From 0 to Everest”. Nico Valsesia punta al Tetto del Mondo

Nico Valsesia ha in programma per la prossima primavera un nuovo progetto da aggiungere alla lista dei suoi “From 0 to”. Dopo Monte Bianco, Aconcagua, Elbrus, Kilimangiaro e Monte Rosa è arrivato il momento di puntare al Tetto del Mondo. L’ultra runner, ciclista e appassionato di endurance di Borgomanero (NO), che ha fatto del suo motto un marchio di fabbrica: “La fatica non esiste”, è dunque pronto a cimentarsi nella sua sfida più ambiziosa.

“From 0 To Everest”

Il progetto “From Zero to Everest” prevede 1.300 chilometri in bici tra India e Nepal fino alla valle del Khumbu. A seguire 100 chilometri di corsa verso il campo base dell’Everest. Qui Nico vestirà i panni di alpinista d’altissima quota per affrontare la scalata della più alta montagna della Terra. “Sarà la mia avventura più intensa e, volendo, anche quella più simbolica”.

“From 0 to Everest” è infatti metafora di un “From 0 to infinito” a simboleggiare le infinite vette che si possono conquistare in un percorso di continua crescita e perseveranza.

L’impresa sarà divisa in due fasi. Nella prima, che durerà circa mese, Nico si dedicherà all’acclimatazione, attraverso molteplici rotazioni in quota per abituare l’organismo all’aria rarefatta. Terminata questa prima fase, si trasferirà a Calcutta, nell’India orientale. Una manciata di giorni di riposo e sarà pronto a salire in sella alla sua bici gravel per dare ufficialmente inizio a “From 0 to Everest”.

In 3 giorni circa dovrebbe essere in grado di coprire la distanza tra Calcutta e la Valle del Khumbu. Si spingerà con la bici fin dove possibile, poi proseguirà a piedi il trek fino al campo base dell’Everest e tenterà di salire sul Tetto del Mondo.

Il team di “From 0 to Everest”

Come in ogni sua avventura, Nico sarà accompagnato da un team piuttosto eterogeneo, con il compito non solo di supportarlo ma anche di mantenerne alto il morale. Tra i componenti ritroveremo Giovanni Storti, dal 2008 appassionato di trail running e già “special motivator” di Nico in imprese passate. Accanto a lui Luca Vismara, osteopata, docente e ricercatore; Morgan Bertacca, regista e sceneggiatore che ha seguito Nico in molte delle sue avventure più spettacolari, realizzando una serie di docu-film destinati alla televisione: “Solo-Race Across America” (2011),“Salar” (2013), “Summit” (2013). E ancora Giacomo Piumatti, videomaker e Andrea Cubisino, già compagno di Nico in molti dei suoi “From 0 to”.

Un viaggio per parlare di cambiamenti climatici

Accanto al suo carico simbolico, “From 0 to Everest” nasce come impresa sostenibile, condotta in bici e di corsa dall’Oceano Indiano agli 8.848 m del Tetto del mondo, per parlare di quel che sta accadendo al nostro Pianeta, ai mari e ai ghiacciai dell’Himalaya. Il messaggio che Nico spera di portare con sé in questo lungo viaggio è “pedalate e chiedete un cambiamento”.

“In questo mondo, oggi sempre più colpito dai problemi legati al cambiamento climatico, pedalare è un modo per renderci protagonisti attivi“, spiega Valsesia. “Tutti sbagliamo perché è impossibile avere un’impronta ecologica pari a zero sul Pianeta, ognuno di noi può però fare la sua piccola parte per limitare questo segno e, soprattutto, per dare un segnale a chi dovrebbe decidere, a chi dovrebbe investire su politiche di tipo sostenibile”.

Una serata “From 0 to Everest” a La Thuile

La nuova avventura di Nico Valsesia sarà presentata a La Thuile (AO) sabato 1 febbraio alle ore 21:00 presso la sala conferenze dell’hotel Planibel. Dialogando con il giornalista di Sport Mediaset Stefano Gatti, Nico ripercorrerà le sue numerose imprese estreme, dalle 5 RAAM (Race Across America), il massacrante coast-to-coast americano di 5000 chilometri no-stop alla salita dell’Ojos del Salado, il vulcano più alto al mondo, nel tempo record di 3 ore e 40 minuti. Dall’attraversamento no stop, nel 2012, dell’altopiano Salar de Uyuni (Bolivia), ai progetti “From 0 to”, format nato nel 2003 con l’impresa Genova-Monte Bianco.

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Un commento

  1. Grande!
    Ricorderei Tim Macartney-Snape, il primo visionario a compiere questa impresa (a piedi, senza bici!) esattamente trent’anni fa… uno degli alpinisti più forti (e semi-sconosciuti) di sempre, al di là di questa impresa.
    E Goran Kropp – più conosciuto – che fece qualcosa di simile nel 96 pedalando addirittura da casa in Svezia fino a salire in solitaria sul tetto del mondo.
    Decisamente un alpinismo onesto!

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