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La cucina gourmet in alta quota. I ristoranti imperdibili dalle Dolomiti del Brenta al Monte Bianco

Continua il nostro percorso gastronomico con una seconda selezione di locali ai piedi delle Alpi per completarne l’intero arco, questa volta dalle Dolomiti di Brenta a Madonna di Campiglio fino ad arrivare a Courmayeur sotto il Monte Bianco, passando per le Alpi Centrali

Madonna di Campiglio e le Dolomiti di Brenta

A quota 1550, Madonna di Campiglio, teatro della famosa 3-Tre, è in una conca davvero suggestiva tra il gruppo delle Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell’Adamello e della Presanella. Qui non mancano ottime cucine d’autore, tre delle quali sono ospitate in altrettanti alberghi. Nella bellissima cantina dello storico Hotel Bertelli, fornita di una grande varietà di notevoli etichette, il proprietario Marco Masè ha affidato i fornelli dello stellato Gallo Cedrone al bravo Sabino Fortunato, il quale si esprime con piatti ricchi di creatività. Il Dolomieu, con una stella confermata al veronese Davide Rangoni con la sua cucina tanto originale quanto fedele al territorio, si trova in un piccolo delizioso angolo dell’elegante DV Chalet. Ancora più defilato rispetto al centro ecco il BioHotel Hermitage che ospita la piccola Stube, anch’essa premiata da Michelin, in cui officia Giovanni D’Alitta, abile creatore di piatti in cui suadenza e gusto si fondono alla perfezione. Incantevole, infine, è il panorama che si può godere arrivando in pochi minuti con la cabinovia Spinale (o a piedi, neve permettendo) ai 2100 metri di quota dello Chalet Fiat: quassù anche la cucina è di ottimo livello, così come non manca una selezione di golose pizze in pala.

Le alte mete golose di Lombardia e Piemonte

Sono tantissimi i ristoranti lombardi e piemontesi eccellenti: aumentando però l’altitudine, rispetto a quella vera miniera d’oro della gastronomia d’alta quota rappresentata dalle regioni del Triveneto, la quantità si fa decisamente meno ricca. Va da sé che le eccezioni, pure felicissime, non mancano. Come per esempio il Cantinone, stella Michelin a Madesimo nella Valchiavenna, il comune d’Italia più lontano dal mare: vale davvero la pena arrampicarsi su per i tornanti che portano allo Sporthotel Alpina che ospita il ristorante. Qui Stefano Masanti nella stagione invernale interpreta una cucina che sa essere moderna e golosa esaltando le migliori materie prime di questa zona: da non perdere un assaggio della “brisaola” prodotta dalla sua officina gastronomica MA!

Se Madesimo è quello più lontano dal mare, Livigno, ancora in provincia di Sondrio, è invece il secondo comune più elevato in Italia dopo Sestriere. Tra i luoghi del gusto che si trovano in questa bella località si può consigliare il ristorante dell’Hotel Camino: immerso nel verde alle porte del paese, offre piatti tipici della Valtellina con le riuscite rivisitazioni gourmet dello chef Luca Galli il quale definisce la sua una “cucina alpina moderna”. Stessa gestione per il ristorante La Pòsa in centro e per una chicca come lo “snow restaurant”, un vero e proprio igloo nel quale cenare durante la stagione invernale.

Scorrendo la mappa verso il Piemonte ci fermiamo ad Alagna Valsesia, nel vercellese ai piedi del monte Rosa. Qui si trova l’elegante ristorante Corno Bianco con la sua calda sala arredata in legno di larice: lo stile è moderno, con piatti che rispettano tradizioni locali e stagionalità.

La pista di sci da fondo di Riale passa proprio davanti alla porta di questa accogliente locanda di Formazza in provincia di Verbania. Quella che gestisce Walser Schtuba è una famiglia lombarda che si è innamorata della Val D’Ossola. Ecco quindi una cucina solida e gustosa alla quale non mancano tecnica e leggiadria.

Il RistoranTino &C. si trova invece a Sauze di Cesana, a pochi chilometri dal colle di Sestriere. Qui Martino Leone, ex atleta azzurro di sci alpino, cuoco autodidatta, propone una cucina divertente e creativa in un ambiente che fonde modernità ed eleganza montana.

Sotto le vette della Val D’Aosta

La Val d’Aosta, oltre a rappresentare un vero e proprio paradiso per gli amanti della montagna, è ricca di occasioni golose. Ad Ayas a 2400 metri c’è Baita Belvedere, raggiungibile sci ai piedi con i vicinissimi impianti di risalita. Piccolo gioiello di grande accoglienza, incluse le deliziose stanze, mette insieme lo spettacolo panoramico dell’Alpe di Saler con la cucina “alta” in tutti i sensi del bravo Giacomo Devoto. Poco distante, a Champoluc, ecco l’elegantissima struttura che ospita Camp Zero, moderno resort di montagna dotato di tutti i confort con una cucina, governata dallo chef Luca Gubelli, che si divide tra due ristoranti, il raffinato Gourmet Summit – che nella carta dei vini offre ben ottocento etichette – e la Brasserie.

Cervinia, duemila metri di quota ai piedi dell’inconfondibile monte che ne origina il nome, offre un buon livello di ristorazione. Su tutti spicca La Chandelle dell’Hotel Hermitage, dove la quarta generazione della famiglia Neyroz esercita con sapienza l’arte dell’ospitalità. Qui la consulenza di un grande chef come Francesco Sposito ha portato alla cucina d’alta quota una fresca nota mediterranea.

La Clusaz è a Gignod, sulla strada che porta verso il valico del Gran San Bernardo e da lì alla Svizzera. Si tratta di una locanda storica con quattordici camere di charme e una linea di cucina improntata a una ricercata creatività; davvero interessante la varietà delle proposte nel carrello dei formaggi.

Arrivando a Cogne, ai piedi del Parco Nazionale del Gran Paradiso, si trova lo splendido Hotel Bellevue. Se la struttura, camere incluse, è magnifica, il Petit, ristorante di punta e stella Michelin, oltre alla vista sui prati di Sant’Orso offre una piccola elegantissima sala con sei tavoli ciascuno risalente a un secolo diverso. Dalla cucina proposte originali e di grande gusto soprattutto da prodotti locali.

Il bel borgo antico di Morgex è al centro della Valdigne: qui, dopo la riuscita ristrutturazione a seguito di un incendio è tornato a vivere uno dei ristoranti più belli della regione. Al Café Quinson, in un ambiente caldo ricavato da un’antica casa del 1600, Agostino Buillas maneggia con sapienza la tradizione valdostana e i suoi piatti.

Il nostro itinerario si conclude proprio sotto il Monte Bianco a Courmayeur, all’interno dello storico Hotel Royal e Golf. Due gli ottimi ristoranti, il Grand e il Petit Royal, quest’ultimo insignito di fresco della sua prima stella Michelin grazie all’abilità del giovanissimo Paolo Griffa, cuoco non ancora trentenne ma dalle spiccate doti di ricercata creatività e senso estetico che non perde mai di vista la centralità del gusto.

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