Il Piolet d’Or Mick Fowler dopo il cancro torna in parete con Vic Saunders su una vetta inviolata in Himalaya
Mick Fowler, a due anni dalla diagnosi di cancro all’ano che lo ha costretto ad abbandonare il mondo alpinistico, torna a progettare nuove conquiste in compagnia dell’amico e compagno di cordata Vic Saunders. Una nuova vetta inviolata in Himalaya li aspetta la prossima primavera.
Partiranno a fine marzo per un’ascesa in stile alpino di un picco di 6000 metri programmata per la seconda settimana di aprile, con rientro in Regno Unito a fine mese.
L’ultima salita insieme risale al 2016, sulla parete nord del Sersank nell’Himalaya indiano. Per il 2017 avevano pianificato una nuova avventura insieme mai iniziata, a causa del cancro all’ano diagnosticato a Fowler. Dopo un anno di interventi chirurgici e chemioterapia, l’alpinista è dipendente da una borsa per la colostomia e sta cercando, in collaborazione col fornitore medico Coloplast, di svilupparne una versione “meno scomoda” da utilizzare durante l’arrampicata in quota.
Ricordando il momento della diagnosi, che ha interrotto i suoi sogni himalayani, Mick ha dichiarato: “La mia diagnosi di cancro è stata un’interruzione sgradita e c’erano momenti durante il mio trattamento in cui dubitavo che sarei stato in grado di tornare sull’Himalaya. Quindi non vedo l’ora di fare questo viaggio con ancora più aspettative del solito”.
Quale sarà la nuova destinazione dell’inarrestabile coppia Fowler-Saunders? Una vetta inviolata, un picco “remoto, bello e stimolante, tutte qualità che eccitano sia Vic che me”.
I due sono stati compagni di cordata tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, quando entrambi vivevano a Londra. Insieme sono stati protagonisti di imprese sulle montagne del Regno Unito così come sulle vette himalayane. Nel 1978 hanno aperto la Shield Direct sul Ben Nevis in Scozia, una via di misto invernale, la prima ad essere recensita in una guida con il grado scozzese VI. In Himalaya hanno aperto in sei giorni e in puro stile alpino, la via Golden Pillar allo Spantik nel Karakorum pakistano.
Dopo 30 anni di separazione, in cui Saunders ha lavorato come guida alpina a Chamonix e Fowler si è invece dedicato a spedizioni annuali in mete remote che lo hanno portato a varie prime salite, tra cui quelle sul Gave Ding, il Siguniang e il Shiva che gli sono valsi tre Piolet d’Or, la coppia ha deciso di ritrovarsi per tornare nel 2016 in Himalaya, alla conquista della nord del Sersank. Otto giorni complessivi tra andata e ritorno a campo base. Una impresa brillante.
Due amici, due caratteri estremamente diversi in grado di completarsi a vicenda, come si evince dalla lettura del libro “La grande cordata – Le tribolazioni di Mick e Vic” (Alpine Studio, 2018).
Due alpinisti, per riprendere le parole di Mirella Tenderini “che sono stati in grado di fare cose ai limiti del pensabile, ma che han saputo mantenere la loro umiltà di uomini”.