Alpinismo

Alex Txikon: poche possibilità sul K2

Partito dal Nepal, Alex Txikon è in arrivo ad Islamabad dopo quasi 2000 km in pulmino con la squadra di sherpa. Nel contempo anche il resto della squadra è atterrata in Pakistan pronta ad unirsi al capospedizione.

In un’intervista rilasciata al quotidiano sportivo Marca (la Gazzetta dello Sport spagnola), l’alpinista ha chiarito qualche ulteriore dettaglio sulla spedizione.

Proprio qualche giorno fa scrivevamo che non sapevamo se il team sherpa avrebbe usato l’ossigeno alle quote più alte, come era stato per l’invernale all’Everest. Alex spiega che fino a campo 4 nessuno utilizzerà l’ossigeno, durante l’attacco alla vetta “si vedrà”. “Le sfide che non mai sono state raggiunte, prima devono essere vinte e poi si possono migliorare” ha spiegato l’alpinista.

Sempre in tema di sherpa, Alex tiene a sottolineare che Nuri, Chhepal, Geljen, Wallung e Pasang li considera alpinisti a pieno titolo della spedizione e non lavoratori d’alta quota che lo aiutano sulla montagna. Nonostante questo ammette che i cinque sono da lui pagati, ma va oltre dichiarando: Qual è la differenza tra The North Face che sponsorizza Simone Moro o Tamara Lunger e io che pago con i soldi dei miei sponsor gli Sherpa? Ecco perché per me sono un elemento in più della squadra“. Una presa di posizione un po’ forte, decisamente sopra le righe e non troppo condivisibile poiché si sovrappongono situazioni completamente differenti. Chissà cosa ne pensano i citati Simone Moro e Tamara Lunger.

Per il resto, nulla di nuovo riguardo a quello che già sappiamo della spedizione di Alex Txikon, il quale pare piuttosto realista sulle probabilità di riuscita della conquista del K2 in inverno. Ci sono poche possibilità di incoronare il K2, ma spero di divertirmi e fare le cose nel miglior modo possibile” dice. Affermazioni che possono apparire pessimistiche, ma che in realtà nascono dall’esperienza di Txikon, che ben sa quanto possa essere complessa un’invernale, il cui successo dipende da tante variabili, molte delle quali non dipendenti dagli alpinisti. Sebbene comunque le strategie possono giocare un ruolo fondamentale, come si è visto l’anno scorso con la spedizione polacca, quando alcuni errori di gestione e di scelte hanno precluso un vero e proprio tentativo sulla montagna. Fa parte del gioco, tanto che di quell’esperienza polacca hanno fatto tutti tesoro quest’anno escludendo la via Cesen, che lo scorso inverno fu vero disastro. Proprio per questo e per le dichiarazioni che qualche riga sopra abbiamo riportato sul portare a casa il risultato e poi eventualmente migliorarlo, suona strano che Alex voglia salire dalla complicata via degli americani, sferzata dal vento da nord. C’è però sempre tempo per cambiare idea, almeno per ora.

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3 Commenti

  1. Personalmente non ci vedo nulla di sopra le righe nelle parole del basco. Piuttosto credo di capire che non escluda l’utilizzo dell’ossigeno supplementare alle alte quote per portare a casa il risultato, riservando ad altri, o altre ascese, la salita senza

  2. Dal noto fatto con Nardi al Nanga, tutti gli articoli su Txicon di Montagne.tv hanno un tocco negativo. Sono madrelingua spagnola, ho letto l’articolo originale su Marca e ci tengo a precissare che il senso del suo discorso è che non ci sono differenze tra Simone, Tamara o lui stesso che vengono sponsorizzati e gli Sherpa che vengono pagati da lui con i soldi dei suoi sponsor. Dal punto di vista alpinistico lui considera tutti quanti alpinisti sullo stesso piano. Non c’è nessuna intenzione di polemizzare o disprezzare, come potrebbe? Lui, come Nardi (a chi rispetto e ammiro) e moltissimi altri forti alpinisti sanno benissimo che di questi tempi i social media e gli sponsor li offrono la possibilità di vivere della propria passione. Io non vedo nulla di male in ciò sempre che quel che si dice sia la verità.

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