Alpinismo

Numeri impressionanti all’Everest: in 563 in vetta questa primavera

La stagione alpinistica primaverile in Himalaya è stata un successo. Lo confermano le cifre rilasciate dal governo nepalese alla fine di maggio, che dichiarano incassi per oltre 400 milioni di rupie (più di 3 milioni di euro). Il protagonista assoluto è stato ovviamente l’Everest, che da solo ha generato la maggior parte degli introiti.

Si stima che a raggiungerne la vetta siano stati oltre 700 tra alpinisti, guide e portatori questa primavera. La finestra di bel tempo per tentare la scalata è durata dal 13 al 24 maggio e come negli ultimi anni le spedizioni commerciali sono state numerosissime. Il Dipartimento del Turismo ha diffuso in questi giorni i dati ufficiali sull’affluenza all’Everest dal versante nepalese.

Si parla di quasi 40 team, per un totale di 855 permessi rilasciati. 563 alpinisti provenienti da 39 paesi diversi hanno raggiunto la vetta, 511 uomini e 52 donne. 292 hanno tentato senza successo.

I paesi più presenti in questa stagione sono stati gli Stati Uniti, con 64 permessi rilasciati e 49 alpinisti in vetta, l’India, con 59 permessi e 51 vette e la Cina, con 54 e 47. L’Italia ha visto 5 permessi rilasciati e solo 2 vette, quelle di François Cazzanelli e dell’astronauta Maurizio Cheli. Ovviamente a far da padrone nei numeri c’è poi il Nepal ma non grazie agli alpinisti, ma piuttosto ai centinaia di lavoratori divisi tra il campo base e la montagna ad attrezzare la via e guidare i vari clienti. 

Un successo nel successo per il Nepal è stato il numero di donne in vetta: ben 18. Si tratta del valore più altro tra quelli registrati sul versante nepalese e ben 13 di queste, ovvero la maggior parte, erano alpiniste, mentre solo 5 erano guide o portatrici.

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