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Piemonte, 39 lupi morti in 11 anni

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TORINO — Dal 1999 ad oggi sono morti 39 esemplari di lupo sulle montagne piemontesi. Il recupero dell’ultima carcassa risale al 14 gennaio scorso nel Parco naturale Orsiera Rocciavrè, in Valle di Susa. Secondo quanto riferisce la Regione, la maggior parte delle morti sarebbe da ricondurre agli investimenti da treno e auto, e al bracconaggio. Quest’ultima la causa principale dell’aumento della mortalità nell’ultimo anno

Sebbene negli ultimi anni la popolazione dei lupi sulle Alpi piemontesi sia in lento ma graduale aumento, l’inverno 2008-2009 ha portato a una diminuzione del numero totale di esemplari. La maggior parte dei decessi si verificherebbe in Valle di Susa, una delle vallate più abitate dagli uomini. L’alto livello di popolamento umano infatti, sarebbe collegato alle morti degli animali.

Tra le cause di morte dei lupi spiccano gli investimenti da treni e da automobili, oltre che il bracconaggio, quest’ultimo responsabile dell’aumento della mortalità nell’ultimo anno. Quattordici in totale i decessi solo in Val di Susa, su 39 complessivi dal 1999 ad oggi in Piemonte, per lo più cuccioli inferiori all’anno di età.

L’ultima carcassa è stata recuperata lo scorso 14 gennaio 2010 dai guardiaparco del Parco naturale Orsiera Rocciavrè, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato e con gli agenti del Servizio Tutela Flora e Fauna della Provincia di Torino. Il lupo, maschio adulto, probabilmente il dominante del branco dell’Orsiera composto da 2-3 esemplari, è stato travolto da un’auto lungo la Strada Statale 24 nel Comune di San Giorio in Valle di Susa.

Ai fini di risolvere il problema, è stato avviato uno studio condotto nell’ambito del Progetto Lupo Piemonte sui sottopassi e sui possibili corridoi. Tale soluzione dovrebbe essere la base per la realizzazione di strutture di mitigazione, che potrebbero diminuire i casi di investimento di fauna selvatica pericolosi anche per gli automobilisti.

Diversa la questione sul fronte del bracconaggio. La caccia illegale avviene principalmente per avvelenamento e può avere effetti importanti anche sulle dinamiche della popolazione alpina e sulla conservazione del lupo. L’avvelenamento danneggia infatti gravemente molte altre specie, tra cui i piccoli carnivori e i rapaci, e può colpire anche i cani di privati.

Il lupo è specie protetta a livello nazionale (Legge 157/92), comunitario (Convenzione di Berna, Direttiva Habitat 92/43 CE) e mondiale (C.I.T.E.S., I.U.C.N Redlist). Il predatore è oggi parte integrante dell’ecosistema alpino, tanto che l’Unione Europea e il Ministero dell’Ambiente Italiano hanno definito una politica comune  volta all’instaurazione di un regime di coesistenza tra l’animale e le attività economiche.

Valentina d’Angella

Foto e info courtesy of www.regione.piemonte.it/parchi

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