Kilian Jornet risponde a chi lo accusa di non essere arrivato in vetta (due volte) sull’Everest
Sul sito everest1953.co.uk alcuni giorni fa un articolo firmato da Dan Howitt (poi diventato anonimo) aveva sollevato alcuni dubbi sulla doppia salita all’Everest, a maggio di quest’anno, compiuta dal catalano Kilian Jornet (per un approfondimento e per l’articolo originale, qui).
Jornet, lette le accuse di Dan Howitt, ha risposto con un lungo articolo sul sito del fotografo Ian Corless spiegando di non aver diffuso le immagini di vetta in quanto materiale riservato che verrà svelato solo con l’uscita, prossima, del film documentario che racconterà la sua salita.
Munito solo di GoPro, Jornet avrebbe filmato esclusivamente due tratti della salita. Nessun dubbio, quindi, da parte del catalano che ha puntualmente spiegato i dubbi di Howitt. Sull’annosa questione fotografica Jornet spiega:”Seb Montaz stava filmando con un drone dal colle Nord, quindi raggiungendo una quota di 7300m. Io avevo una GoPro e ho filmato alcune parti durante il giorno ed entrambi i tramonti. Nella prima salita ho filmato in vetta (è possibile vedere le bandiere proprio dietro di me nel buio). La seconda volta che sono arrivato in cima non ho invece fatto riprese perché ero molto concentrato sulla mia sicurezza e sul fatto di scendere velocemente dal momento che il tempo stava peggiorando, ma ho fatto due foto del mio orologio quindi potete vedere dove ero con il gps”.
Sembrerebbe dunque che l’unico peccato di Kilian sia stato quello di essere stato (per una volta) “poco social” e non aver condiviso le foto con tutto il mondo. Perdonabile, d’accordo, ma in tempo di caccia alle bufale è forse meglio condividere uno scatto in più ed evitare qualche critica. Soprattutto nel mondo dell’alpinismo dove riportare una prova fotografica (almeno della cima), quando si tratta di imprese così importanti, è quasi d’obbligo, sebbene ci piace pensare che non lo sia. L’ultima parola su questa faccenda sarà, quindi, il film di Kilian.
Cvd 🙂
bisognera’ portarsi legali o notai sherpa.