Alpinismo

Il Canto del Gallo – Etica sportiva? In montagna… no grazie!

La montagna da sempre rappresenta nelll’immaginario collettivo un paradiso di valori morali molto al di sopra del mondo reale: un empireo che Dante avrebbe posto fra i cieli più alti. 

Non sono bastate le innumerevoli diatribe su salite effettuate o meno, sia per gli alpinisti che consideriamo “di punta” sia per gli alpinisti detti “della domenica”, per cambiare questa credenza, forse perché queste discussioni sono sempre rimaste fra di noi e non hanno mai raggiunto o interessato l’opinione pubblica.

Il mito della montagna che sublima i valori nobili è stato in realtà almeno in parte demolito da numerosissimi episodi che hanno aperto fra di noi dubbi, smentite, con  prove ritenute più o meno affidabili, tanti episodi a partire dal Cerro Torre di Maestri, ma mi piace ricordare un mio personale mito Tomo Cesen che dopo la salita sulla Sud del Lothse è stato demolito dal gotha montanaro, io credo più per invidie personali che per reali motivi. Allora non esistevano le moderne tecnologie satellitari, tracker che comunicano posizione e possono essere  considerate una prova, già una piccola macchina fotografica in vetta era una eccezione (specialmente per i solitari, poi spesso si bloccava per il freddo o veniva persa), alla fine bisognava credere alla parola data e comunicata.

Etica anche sul doping mai chiaramente definita: cosa si decide di fare con l’ossigeno usato in quantità ormai industriali, ma anche sulle emotrasfusioni di vecchia data (Conconi all’Università di Ferrara se ne occupò anche per l’alpinismo), acclimatamenti in camera iperbarica che consentono preacclimatamenti a casa propria e spedizioni lampo…

Ricordo che per le regole dello sport italiano tutto questo è vietato, ma mi direte che l’alpinismo non è uno sport… magari è solo una voglia di essere diversi dai comuni mortali. Ma in molti altri paesi del mondo alcune di queste pratiche sono lecite. In Francia è obbligatorio, per legge, salire il Monte Bianco ben attrezzati, in Italia si può farlo completamente nudi: strana coincidenza a volte gli italiani sono molto restrittivi altre volte molto permissivi !

Chi fa la montagna con chiare motivazioni sportive cercando i record di velocità, che può essere una delle tante facce di questo mondo estremamente variegato, dovrebbe essere molto più avezzo ai cronometri, alle regole ferree della competizione e tutti speriamo che effettivamente sia così.

Cito un esempio nel mondo della vela: un mio amico voleva provare un record del giro del mondo senza scalo su una barca “piccola” , lui un po’ naif era partito dalla Sardegna ed è stato subito bloccato da una giuria internazionale che gli ha detto che un record per essere omologato doveva avere un preciso punto di partenza, un cronometrista ufficiale che registrava la partenza e l’arrivo, che ha ispezionato la barca per verificare se tutto era conforme alle norme e in particolare se i sistemi GPS fossero funzionanti e correttamene alimentati anche in condizioni di black out.

In montagna invece non esistono giudici ufficiali e internazionali, ognuno fa dei record con modalità diverse, ogni volta con un diverso punto di partenza, solo salita o salita e discesa, uso o meno di ossigeno, assistenza esterna….per cui è quasi impossibile stabilire con criteri univoci chi è il recordman e di cosa: ma questo è il caos della montagna.

Qualcuno crede che l’introduzione dei GPS che mandano informazioni in tempo reale della posizione raggiunta, i cosidetti tracker, potesse risolvere una volta per tutte i dubbi che si agitano nello stomaco di ogni alpinista, e invece no, siamo di fronte all’ennesima contestazione, ma anche questa volta ci sentiremo dire che il tracker non ha funzionato bene, che si sono esaurite le batterie per il freddo….

Dove sta la verità in montagna? Difficile dirlo e crederlo.

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Un commento

  1. Basta mettersi il cuore in pace e affermare che NON e’ un’attivita’ sportiva.Troppe variabili non codificabili.La parete non e’ una pista in Tartan.
    UNA gara di sci alpino o fondo non si tiene se la pista non e’ omologata e si e’ fuori range di temperature…o visibilita’.
    Scarpe ed abbigliamento devono essere omologati.

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