Accuse di oltraggio sul film di Messner
MONACO, Germania — Un film che non dice la verità, un oltraggio alla memoria del capospedizione Karl Maria Herrligkoffer. Questa la pesante accusa del figlio del medico tedesco, Klaus Herrligkoffer, che condanna il lungometraggio, appena uscito nelle sale della Germania, che racconta la storia dei fratelli Messner al Nanga Parbat secondo il punto di vista di Reinhold.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera in "Nanga Parbat" i due Messner sono in contrasto con Herrligkoffer (interpretato da Karl Markovich), un capospedizione tradizionalista, mosso dalla forte volontà di espugnare la "montagna dei tedeschi". Verso la fine della pellicola, Herrligkoffer sembrerebbe disinteressarsi al destino dei fratelli altoatesini: mentre Reinhold viene aiutato dalle popolazioni locali, lui festeggia la conquista della vetta da parte di altri due scalatori, Peter Scholz e Felix Kuen.
Nonostante Messner abbia poi denunciato il capospedizione per mancato soccorso, il tribunale tedesco non lo condannò mai, dal momento che nessuno poteva essere legalmente considerato responsabile della morte di Günther. Per questa ragione Herrligkoffer figlio chiederebbe la rettifica e le scuse.
Dalla sua parte, secondo quanto riferisce il giornale Focus.de, ci sarebbero altri alpinisti tedeschi che erano stati con il Re degli ottomila al Nanga Parbat in quel 1970, alcuni dei quali, all’indomani della tragedia, lo accusarono di aver abbandonato Günther in vetta, sacrificandolo alla propria gloria.
"Nanga Parbat distorce e omette un sacco di cose – dice per esempio il 76enne Max von Kienlin -. Che il film sia solo un film, non è chiaro, c’è molta ‘fantasia’ e a favore di una sola persona".
"L’immagine del leader di spedizione è del tutto fittizia – aggiunge Manfred Sturm -. A cominciare dal fatto che nel film Herrligkoffer è un accanito fumatore, ma lui non ha mai toccato una sigaretta".
E tuttavia, secondo quanto riporta il Corriere, Vislmaier non avrebbe mai negato di raccontare la storia della prospettiva dell’alpinista di Funes. Al punto che sulla locandina del film l’intestazione reciterebbe "Sulla base delle memorie di Reinhold Messner".
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Foto courtesy of spiegel.de