"Bonaventura" dà a Trento 50mila euro
TRENTO — Un biglietto formato gigante del valore simbolico di 50mila euro consegnati dal Signor Bonaventura in persona alla Provincia di Trento. E’ il gesto compiuto da un attivista di Mountain Wilderness a nome dell’associazione ambientalista, che lunedì ha recapitato "l’assegno" stabilito dal tribunale come risarcimento ai danni al ghiacciaio della Marmolada, per la costruzione nel 2005 del terzo tronco della funivia Serauta-Pinta Roca dalla società Funivie Marmolada Tofane. Un monito alle istituzioni a battersi per le proprie montagne.
La condanna prevedeva la pena detentiva, convertita con la condizionale. Il reato riscontrato, per il quale è intervenuta la condanna prevista all’art. 181 (comma 1 bis, lett. a) del Codice del paesaggio, consiste nell’aver eseguito lavori di qualsiasi genere su beni paesaggistici senza la prescritta autorizzazione o in difformità di essa.
La sentenza aveva poi riconosciuto il diritto della società ambientalistica Mountain Wilderness al risarcimento morale del danno. Questo sia in proprio, sia in quanto sostituto processuale dell’ente territoriale Provincia Autonoma di Trento, non costituitosi parte civile nel processo per i danni al ghiacciaio.
E proprio col fine di sollecitare la Provincia a una maggiore cura delle proprie montagne, si giustifica l’episodio di lunedì scorso, almeno secondo quanto riferiscono gli stessi ambientalisti.
Al presidente della Provincia Lorenzo Dellai sono stati consegnati 50mila euro, sotto la forma simbolica di un cartellone, per mano di uno dei volontari vestito come il signor Bonaventura, personaggio dei fumetti del Corriere dei Piccoli d’inizio ‘900. Bonaventura ha ripercorso la vicenda, ponendo l’accento sul fatto che la Provincia non si sia costituita parte civile.
"Al di là della vicenda – ha risposto Dellai agli attivisti di Mountain Wilderness, guidati dal segretario nazionale Fabio Valentini -, colgo la vostra visita come un segnale di disponibilità a collaborare per arrivare alla sottoscrizione di un Piano di valorizzazione della Marmolada che possa andare incontro anche alle varie sensibilità che attorno ad essa si manifestano. Ora intendiamo accelerare i tempi per arrivare a tale obiettivo".
"Il fatto che la Provincia non si sia costituita parte civile nel processo contro la società Funivie Marmolada Tofane – ha concluso il presidente della Provincia di Trento – non significa affatto che abbiamo rinunciato a chiedere il risarcimento: ci riserviamo infatti di valutare se vi sono i presupposti per richiedere quanto dovuto, e siamo ancora in tempo a farlo".