De Gasperi difende la fidanzata Desco
BORMIO, Sondrio — "Conosco Elisa, vivo con lei 24 ore al giorno e so che è pulita". Sono accuse infamanti quelle rivolta ad Elisa Desco, secondo il suo celebre fidanzato Marco De Gasperi. Il campione di skyrunning valtellinese, infatti, difende a spada tratta l’atleta e compagna e si dichiara tradito da un sistema che non solo non li tutela, ma anzi li mette alla berlina.
E in sua difesa è accorso prima di tutti il suo compagno di vita. "Conosco Elisa – ha infatti dichiarato il valtellinese alla Provincia di Sondrio -, vivo con lei 24 ore al giorno e so che è pulita. Anche se di riflesso, mi sento colpito e nel contempo deluso da un sistema nel quale credevo. Un sistema che dovrebbe tutelare atleti come noi e che invece può fallire e mettere alla berlina una ragazza onesta che ha sputato sangue, fatto fatica e stretto i denti per arrivare dove è arrivata".
"Le nostre vite sportive sono state infangate da un’ingiusta accusa che ha distrutto Elisa come atleta e come persona – continua De Gasperi -. Ancora prima di aspettare gli esiti delle controanalisi c’è chi ha sputato sentenze traendo conclusioni affrettate, chi ha puntato l’indice o si è permesso di fare fastidiosissime allusioni. Ebbene, noi siamo intenzionati ad andare sino in fondo a questa vicenda, costi quel che costi. Fosse anche l’ultima cosa che faremo".
E la Desco si dimostra non meno determinata di lui a dimostrare la propria innocenza. Sabato scorso infatti, ha divulgato un comunicato stampa in cui ha dichiarato a chiare lettere la sua più completa estraneità a quanto le è stato attribuito. “Un macigno infamante che mi uccide prima come persona e poi come atleta – ha detto – . Confido nella possibilità di poter dimostrare la infondatezza di quanto sono stata accusata, e nelle sedi opportune farò tutto ciò che è nelle mie possibilità per tutelare la mia persona e la mia dignità di atleta che non ha mai fatto uso di sostanze proibite".
A sostegno della propria difesa, la Desco porterà gli esami completi di sangue ed urine eseguiti per entrare a far parte dell’Esercito il 2 settembre scorso. Quattro giorni prima, quindi, del controllo antidoping avvenuto in occasione della vittoria ai Campionati del Mondo di Corsa in Montagna di Campodolcino. Quelle analisi, secondo l’atleta, dimostrerebbero la sua totale innocenza.
Foto e info courtesy of La Provincia di Sondrio