K2, in 4 superano il Seracco
Updated ISLAMABAD, Pakistan — Sono rimasti solo in 4 lassù: Gerlinde Kaltenbrunner, Maxut Zhumayev, Vassily Pivtsov e Serguey Bogolomov. Tutti gli altri hanno rinunciato. I quattro si trovano ora sopra gli 8.300 metri di quota, nei pressi della Pinna. Ma è molto tardi ormai, sono passate le 15 in Pakistan. E la decisione più saggia sarebbe quella di tornare. Ma il da farsi non è ancora stato deciso: insistere, rinunciare oppure ritentare domani?
"Il problema è che ora è tardi – prosegue Dujmovits -. Ho detto a Gerlinde che forse è meglio considerare il dietrofront, ma stavano ancora decidendo. Forse provavano a salire, per vedere se la neve fosse in condizioni migliori più in alto. I kazaki sembravano del parere di fare un altro tentativo domani, anche se la lunga permanenza a oltre 8000 metri è molto pericolosa. Non appena saprò le loro intenzioni le riferirò. Intanto, le auguro di prendere la decisione migliore".
La notizia precendente a questa proveniva dalla spedizione austriaca di Gerfried Goetschl, che stamattina prima delle 8 aveva fatto sapere che lui e altri 8 alpinisti si trovavano all’inizio del Collo di Bottiglia. Purtroppo, nonostante il bel tempo, la salita è stata molto lenta sia a causa della neve che del gran lavoro necessario ad attrezzare la via.
"Siamo in 9 circa – aveva detto Goetschl, che stanotte col suo gruppo era partito direttamente da campo 3 installato a circa 7.400 metri -. Con noi c’è anche Gerlinde Kaltenbrunner. Siamo a 8250 metri. Per la cima ci vorranno altre 4 ore se non di più. Abbiamo così tante corde da fissare". Prima di questo messaggio, Sepp Bachmaier aveva già rinunciato. Poco dopo, lo hanno fatto anche Goetschl, Stangl e Rousseau.
Ancor prima degli austriaci, gli americani avevano comunicato la rinuncia di Jake Meyer e degli componenti della spedizione commerciale Field Touring Alpine, diretta da Fabrizio Zangrilli. Pare che la causa possa essere stata un problema con le bombole d’ossigeno, ma la voce è in attesa di conferma.
Alla fine, solo in 4 hanno superato il Collo di Bottiglia, il difficile e pericoloso tratto dove l’anno scorso diversi alpinisti erano rimasti bloccati a causa del tragico crollo del seracco che aveva ucciso 11 persone. Sono i due kazaki, un russo e una donna d’acciaio che sembra davvero meritarsi il soprannome di "Cinderella Caterpillar" per la resistenza e la determinazione che sta dimostrando sulla montagna. Tutti e 4 (nella foto sotto, insieme al campo base) salgono senza ossigeno.
Quest’anno, il tratto del Collo di Bottiglia era apparso così carico di neve che una settimana fa, chia aveva tentato la vetta, aveva cercato di aggirarlo attraverso una variante che Meyer ha descritto come " la via Wiessner tentata nel lontano 1939". Dalle brevi e concitate news di stamattina, però, pare che il gruppo abbia affrontato la via classica del Collo di Bottiglia, anche se per esserne sicuri bisognerà attendere i loro report dettagliati.
Secondo quanto riferito da Russianclimb.com, tra gli alpinisti partiti stamattina per la cima ci sarebbe stato anche George Dijmarescu, l’americano che lo scorso anno, dopo la tragedia del 1 agosto, era salito incontro a Marco Confortola ed era rimasto con lui durante la discesa dagli ultimi campi. Ha tentato anche un coreano con il suo sherpa, oltre all’ecuadoriano Santiago Quintero. Ma pare che tutti abbiano rinunciato.
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