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L’influenza dell’ “El Nino” e de “La Nina” sulla stagione alpinistica himalayana

Dopo un 2016 leggermente più umido delle medie, La Nina quest’anno sta diminuendo e sembra ritornare l’El Nino. Spesso queste due circostanze hanno modificato le tendenze stagionali del meteo del Nepal e dell’Everest: portano solitamente ad una stagione monsonica più debole. L’Organizzazione Meteorologica Mondiale stima che il 90% degli anni in cui El Nino è stato predominante le piogge sono state inferiori  alla norma. Nel 65% dei casi inoltre questa particolare situazione ha portato a periodi di siccità. Questi periodi, se da un lato rappresentano un grosso problema per gli agricoltori e allevatori Indiani, dall’altro sono una buona situazione per coloro che cercano di scalare le cime Himalayane.
Infatti, quando predomina l’El Nino nell’oceano pacifico, la modificata corrente marina dovuta alle diverse temperature delle acque porta con sè periodi più asciutti in tutta la zona indiana, dalla tarda primavera e per tutta l’estate.

Si può ipotizzare, in base ai segnali odierni, che comunque l’EL Nino quest’anno non sarà di forte intensità, determinando una primavera tutto sommato nella media; molto di ciò che si verificherà sarà da imputare quindi agli eventi meteorologici locali.

Ciò nonostante è utile continuare ad osservare questi andamenti perché le previsioni a lungo termine riguardo all’ El Nino cambiano spesso e velocemente, e potrebbe ridursi o intensificarsi con un relativo cambio meteorologico per tutto l’Himalaya centrale.

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