Steck pronto alla traversata: “I miei parametri di performance sono eccezionali”
È in ottima forma Ueli Steck, cosa che ci eravamo abbastanza immaginati dopo il suo tour de force nella Valle del Khumbu a febbraio, tanto che dopo quei 250 km, soprattutto corsi, ed i 15.000 metri di altitudine, tornato ne ha fatti altri 10.ooo. Ottima forma dicevamo, anzi “perfetta” dice lui, che precisa: “al top, i miei parametri di performance sono eccezionali”.
La “Swiss Machine” è quindi pronta, con i motori al massimo per scattare sull’Everest: primo giorno campo base, secondo già campo 2 ad acclimatarsi. “Per me è importante dormire due notti a Colle Sud a 8000 metri prima di iniziare per davvero” dice Steck in un’intervista a Stefan Nestler. Poi ci sarà la spalla occidentale da andare a vedere, per capire le condizioni e decidere il da farsi, perché ricordiamo che non si tratta di salire il Tetto del Mondo, ma di fare la prima traversata Everest-Lhotse senza ossigeno. La via ideale, anzi “la più elegante”, per lo svizzero è quella che sale lungo l’Hornbein Couloir, e poi, una volta in vetta, scende fino a Colle Sud in direzione della cima del Lhotse, ma è tutto da vedere: “Sono realista ed ho abbastanza esperienza per sapere che può funzionare solo se tutto combacia: perfette condizioni e tempo bello e stabile. È importante avere idee, ma alla fine bisogna decidere sulla montagna cosa è possibile o impossibile”.
L’affollamento non sarà un problema: “non è necessario usare le corde fisse, si può salire di lato”, inoltre il programma è di tentare non alla prima finestra di bel tempo, cosicché la maggior parte degli alpinisti se ne siano già andati.
Finalmente un po’ di alpinismo vero sull’everest
Mi hai rubato il commento non vale, ero in riunione e non potevo collegarmi