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Regione Veneto e slackline: “sediamoci tutti ad un tavolo”

Photo @ skiforum.it

Avevamo dato notizia qualche giorno fa della proposta dell’assessore della Regione Veneto Luca Coletto di vietare la slackline, o meglio, la highline con la fettuccia tesa tra due cime di montagne.

Le parole forti, e forse un po’ troppo colorite, dall’assessore recepivano l’allarme lanciato dagli elicotteristi del soccorso alpino nei giorni di Natale, dopo che alcuni ragazzi avevano teso la slackline tra la Gusela e la Schiara, nelle Dolomiti bellunesi.

Il tema sollevato riguardava la sicurezza: la fettuccia risulterebbe infatti invisibile agli occhi dei piloti, con chiari rischi per gli stessi, ma anche per gli slackliner. Sul punto si era espressa anche l’ENAC, l’ULS e lo stesso Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. La questione aveva acceso anche gli animi nei nostri lettori, dimostrando che l’argomento era caldo.

Volendo capire meglio la faccenda, abbiamo quindi scandagliato il mondo degli slackliner in cerca di qualcuno che volesse spiegarci come stavano le cose, ma a riprova delle tensioni che le parole dell’assessore Coletto avevano creato, chi ci ha risposto, dopo qualche insistenza, lo ha fatto solo a condizione rimanere anonimo, malgrado le posizioni espresse fossero pacate e del tutto condivisibili: “Purtroppo è uno sport che sta prendendo sempre più campo e ci vorrebbe una regolamentazione adeguata per la sicurezza di tutti, ma il pugno duro che sta avendo la regione veneta è eccessivo, bisognerebbe che slackliner, provincia e soccorritori si sedessero ad un tavolo a discuterne così da poter trovare una linea guida per tutti, che possa far vivere tutti più sereni”.

Acqua sul fuoco delle polemiche. Quello da capire però è se davvero la pratica della highline sia pericolosa per l’elisoccorso: “Purtroppo il rischio c’è per il soccorso – ci viene risposto – e le slackline tirate fra due montagne son pericolose per i soccorsi se utilizzano vericelli e per altri mezzi volanti”. L’ENAC lamentava che non ci fosse stata una comunicazione da parte dei ragazzi del posizionamento della fettuccia, ma al momento nessuna linea guida esiste, certo “comunicare la posizione di una line è sicuramente una cosa utile e quando si monta una highline è bene segnalarla attaccandogli delle “striscione” sotto in modo da renderla più visibile anche per i parapendii che volano a vista”. La soluzione però rimane quella di creare delle linee guida, affinché “nessuno si improvvisi, dato che c’è tanta male informazione”. Di certo però “creare divieti ed utilizzare metodi duri non fa altro che creare attriti e la Regione, ma ancora meglio lo Stato, dovrebbero discuterne con soccorso e slackliner così da poter trovare soluzioni”.

Della medesima opinione anche Mauro Corona, che ha voluto intervenire nella questione con un post su Facebook qualche giorno fa: “Proibire ai giovani di esercitare i loro sport è l’ultima spiaggia di chi non ha idee, di conseguenza soluzioni. Va da sé che le slackline vanno opportunamente segnalate, ma vietarle è una scelta che sa quasi di piccole, rancorose vendette. Già ci sono pochi giovani che fanno sport, almeno aiutiamoli, incentiviamoli senza umiliarli con divieti”.

 

Non resta che attendere di vedere se la Regione Veneto vorrà accettare la mano tesa della comunità degli slackliner, sotterrando l’ascia di guerra per sedersi ad un tavolo per trovare una soluzione.

 

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