Alpinismo

Eccezionali ripetizioni per i fratelli Riegler

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SANTA CRISTINA VALGARDENA, Bolzano — Vacanze di Pasqua di grandi scalate per i fratelli Riegler. Florian e Martin Riegler hanno ripetuto a vista il "Karies" del Sassolungo il 7 aprile, mentre hanno affrontato in libera "l’Apprendista Stregone" della Cima Scotoni in 24 ore. Ecco il racconto delle loro imprese.

La prima salita è del 7 aprile: Florian e Martin Riegler si sono diretti al Sassolungo, simbolo della Val Gardena, dove hanno strappato la prima ripetizione a vista di "Karies", 300 metri di difficoltà 7c.
 
"Avevamo sentito che c’era una via con protezioni tradizinali impegnativa sul Dente al Sassolungo – racconta Florian Riegler -. Così abbiamo chiesto informazioni ad Adam Holzknecht, che nel 2003 è stato il primo, assieme a Karl Unterkircher, ad affrontare "Karies", aprendo quella che probabilmente resta la via più difficile al massiccio del Sassolungo".
 
"Con i nostri sci abbiamo raggiunto l’attacco della nostra meta. Un’escursione difficile – continua il climber altoatesino -. La temperatura era gradevolmente calda. Abbaimo attaccato la parete: i primi metri sono su pietrisco, mentre a seguire si incontra la roccia, che abbiamo affrontato più agevolmente. La scalata è molto interessante e le protezioni sono audaci".
 
"Tesi e concentrati abbiamo affrontato la nostra scalata, metro dopo metro – conclude Florian Riegler -. L’allenamento intensivo a cui ci siamo sottoposti nei mesi invernali sta dando i suoi frutti e tutte le 8 lunghezze della corda le abbiamo percorse a vista. Spossati abbiamo conquistiamo la vetta. Il tempo poi è peggiorato e cominciavano a cadere grandi fiocchi. La discesa tra la nebbia, utilizzando le postazioni con i loro ganci precari, è stata l’ultima prova della giornata per i nostri nervi".
 
Dopo 4 giorni Florian e Martin Riegler si sono diretti alla Cima Scotoni. Nell’intera giornata dell’11 aprile hanno compiuto la prima salita in libera di "Apprendista Stregone", 750 metri di difficoltà 7c(+).
 
"Di questa classica estrema sulla Cima Scotoni – racconta Florian Riegler -, avevamo molto sentito parlare. Notevolmente molto più impegnativa della ‘Via attraverso il Pesce’ sulla Marmolada, vero gioiello delle Dolomiti, e mai più scalata dall’epoca della prima ascesa da parte di Christoph Hainz e Oswald Celva 19 anni fa.
 
"Siamo partiti alle 4.30, esaltatissimi da giorni. Siamo arrivati all’attacco della parete di nuovo con gli sci. Sotto questa parete gigante abbiamo controllato ancora una volta l’attrezzatura. Ne avevamo parlato a lungo e ridotto il materiale allo stretto necessario. Ci aspettava una scalata da 750 metri, con grado di difficoltà 7, 8 e 9+. Faceva molto freddo e i nostri movimenti erano simili a quelli di un robot che si muove lentamente. E lentamente ma con sicurezza ci muovevamo sulla roccia in parte ghiaiosa".
 
"Nell’ultima lunghezza della fune sentivo che le forze mi stavano lasciando – continua l’altoatesino -. Ero talmente esausto che le mani mi si aprivano senza volerlo. Inciampavo nella fune, e per fortuna che i ganci tenevano! Dopo 7 lunghe ore abbiamo raggiunto il primo gruppo. Breve pausa. Poi ci siamo rinfilati le nostre scarpette da scalata e abbiamo ripreso. Le 10 lunghezze successive sono state una vera e propria lotta, impegnativa e pietrosa: trovare la via è una vera lotteria. La scalata, molto impegnativa dal punto di vista psicologico, ci ha portato via le ultime energie".
 
"Dopo 11 ore abbiamo raggiunto il secondo gruppo, anche se la cima proprio non ne voleva sapere di avvicinarsi…Diventava buio, faceva freddo e alcun passaggi erano bagnati. Abbiamo tirato fuori le lampade e via, ancora più veloci! Dopo 15 ore di tensione, la mia concentrazione era oramai allo stremo. Non sentivo più niente. Né dolore né gioia. Con facilità ho proseguito l’ascensione, sempre più su. Verso le 22.30 eravamo immersi nella neve. La cima, finalmente. Stanchi di felicità  – conclude Florian Riegler -, abbiamo iniziato immediatamente la discesa e all’una di notte eravamo di nuovo in auto. Ci siamo preparati un piatto di spaghetti. E solo a quel punto finalmente abbiamo realizzato: siamo arrivati in vetta della Cima Scotoni, 750 metridi scalata in libera e entro 24 ore. Stanchi infiniti, ma contenti!"
 
 
Foto courtesy of Manuel Stuflesser

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