Alpinismo

Disordini maoisti: la Meroi all'Annapurna

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KATHMANDU, Nepal — Cambio di programma in corsa per Nives Meroi e Romano Benet. I due alpinisti tarvisiani, partiti dall’Italia per salire in Kangchenjunga, sono stati fermati dalle rivolte maoiste che hanno bloccato la via verso il campo base. E così, in quattro e quattr’otto, hanno deciso di cambiare destinazione e di puntare direttamente all’Annapurna, 8.091 metri, dove hanno intenzione di scalare la temibile parete Sud.

La Meroi e compagni erano sbarcati a Kathmandu il 16 marzo, con una situazione "abbastanza disastrosa". In città mancavano acqua, elettricità e carburante e l’inquinamento, nelle scorse settimane, ha raggiunto livelli altissimi. Nell’intero paese circolano notizie di disordini sparsi e sommosse da parte dei maoisti, ma nessuno immaginava che questo potesse influire sulle spedizioni alpinistiche.
 
Invece, un gruppo di rivoltosi che sta creando disordini nella zona del Kangchenjunga ha bloccato i portatori della spedizione italiana che stavano salendo al campo base.
 
"Abbiamo mandato su Prem e Badhur, il cuoco e l’assistente – racconta la Meroi -. Sono stati bloccati dai maoisti lungo il tragitto. Per fortuna ora sembra che li abbiano liberati e ci stanno per raggiungere all’Annapurna".
 
E così, la Meroi e Benet hanno deciso di cambiare immediatamente strada, per non perdere giorni preziosi. Hanno puntato all’Annapurna, un altro ottomila che manca alla collezione di entrambi, e che si trova dall’altra parte del Nepal, dove la situazione è più tranquilla.
 
Intanto, la Meroi e Benet sono quasi vicini al campo base dell’Annapurna, ma finchè non avranno materiale non potranno installarlo. Si trovano all’ultimo lodge, sito a 4000 metri di quota. Mentre aspettano si acclimateranno sulle cime vicine.
 
 
Sara Sottocornola
 
 
Foto courtesy of Explorersweb

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