Tre posti in Val Gardena dove l’overtourism non è stato ancora inventato
Le immagini delle code e dei tornelli del Seceda hanno fatto il giro del mondo. Ma anche in Val Gardena è possibile camminare in luoghi magnifici senza incontrare folle esagerate. Tre suggerimenti da chi vive ai piedi del Sassolungo
In un’estate segnata dalle polemiche sulla gestione sempre più urgente del turismo di massa nelle valli dolomitiche – Val Gardena compresa – i dati diffusi da IDM raccontano una realtà che si discosta dalla percezione collettiva: nell’estate 2025, le presenze complessive in Alto Adige registrano un calo rispetto allo scorso anno. Non a caso, buona parte degli hotel non registra il tutto esaurito neppure nelle settimane di altissima stagione. Questo perché la pressione turistica si concentra soprattutto su determinati hotspot, virali sui social o comodamente raggiungibili con gli impianti di risalita, che finiscono di conseguenza per essere presi d’assalto. La vista di foto e articoli, che mostrano file e fenomeni insostenibili sembra scoraggiare gli abituali frequentatori della montagna. La realtà è che anche a breve distanza dai luoghi “incriminati”, esistono ancora spazi di quiete e sentieri poco frequentati. Dove la montagna è ancora a misura d’uomo.
Anche in Val Gardena esistono dunque luoghi – raggiungibili con una camminata più o meno impegnativa – che permettono di apprezzare scenari spettacolari, lontani dal frastuono e dalle folle. Intendiamoci: il luogo assolutamente deserto non esiste. Ma ecco tre idee, in ordine di difficoltà crescente, per scoprire angoli tranquilli della valle: itinerari che attraversano pascoli, forcelle e versanti imponenti, offrendo vedute di rara bellezza e la possibilità di vivere la montagna con il ritmo che le è proprio.
Le Odle senza confusione: l’itinerario dal Rifugio Firenze
Partenza: Selva di Val Gardena (BZ), Parcheggio Daunëi
Dislivello: +700 m
Tempo di percorrenza: 2h30 (solo andata)
Difficoltà: E
Nel dibattito sull’overtourism in Val Gardena, il caso del sentiero che dal Seceda conduce alla vista delle Odle è diventato il simbolo dell’estate. Ogni giorno, migliaia di visitatori salgono infatti con l’impianto di risalita da Ortisei e si incanalano lungo il tracciato diretto verso il celebre punto panoramico. Una pressione costante, che ha spinto quattro proprietari terrieri a installare un controverso tornello da 5 euro per l’attraversamento dei loro prati. Eppure, lo spettacolo delle Odle si può chiaramente ammirare anche da percorsi alternativi, meno affollati ma altrettanto spettacolari.
Un esempio è l’itinerario che parte dal parcheggio Daunëi, poco sopra Selva di Val Gardena: si segue il sentiero n. 3 passando per la Baita Juac, fino a raggiungere il Rifugio Firenze. Da qui si prosegue lungoil sentiero n. 13 fino al cartello che segnala l’inizio delle vie ferrate. È questo il punto in cui il percorso si apre su un prato frequentato (quasi) unicamente dalle marmotte, proprio ai piedi delle Odle. Un luogo ideale per fermarsi, ammirare l’iconica catena montuosa da un’altra prospettiva e godersi il panorama in silenzio.
Alta Via n. 2 fino al Puez: il fascino di un percorso lontano dalle folle
Partenza: Selva di Val Gardena (BZ), Parking Mësules
Dislivello: + 700 m
Tempo di percorrenza: 2.30 ore (solo andata)
Difficoltà: EE
Un trekking intenso e panoramico che, partendo dal Parking Mësules di Selva di Val Gardena, conduce fino al Rifugio Puez lungo un tratto dell’Alta Via delle Dolomiti n. 2. Dal parcheggio si sale per il sentiero n. 2 fino a raggiungere il Passo Gardena e la base del Gran Cir, punto in cui si imbocca l’Alta Via. La traccia attraversa ambienti di grande fascino: dalla forcella del Cir si scende verso la conca del lago di Crespeina, per poi risalire alla forcella del Ciampëi Scharte.
Il sentiero, sempre in quota, regala vedute spettacolari e lungo il percorso si incontrano pochi altri escursionisti. A destinazione, presso il Rifugio Puez, meta conosciuta, la presenza di numerosi visitatori è inevitabile, ma non paragonabile all’affollamento degli hotspot più accessibili. Per il rientro si può percorrere lo stesso itinerario dell’andata, oppure scendere lungo il sentiero n. 16 fino alla Vallunga, rientrando al parcheggio con il bus.
Sulla vetta del Sassopiatto
Partenza: Santa Cristina (BZ), Parcheggio Monte Pana
Dislivello: + 1330 m
Tempo di percorrenza: 4h30 (solo andata)
Difficoltà: EE
Dal parcheggio del Monte Pana si imbocca il sentiero n. 30, che attraversa prati e boschi alla base del Sassopiatto, fino a incrociare il sentiero n. 527. Da qui inizia un lungo traverso che costeggia l’intera base del monte, offrendo visuali sempre nuove mentre si aggira l’imponente massiccio. La salita prosegue fino al Rifugio Sassopiatto, posto in una conca panoramica, dove è possibile fare una breve sosta prima di affrontare l’ultimo tratto verso la vetta.
Dal rifugio si continua sullo stesso sentiero, che sale deciso fino alla croce di vetta a 2958 metri. È un ambiente severo e quasi lunare, dove il silenzio regna e gli incontri con altri escursionisti sono rari: il percorso, infatti, è impegnativo e richiede buona preparazione e attrezzatura adeguata. Raggiungere la cima significa posare i piedi su uno dei monti più riconoscibili e visibili della Val Gardena, con un panorama che spazia a perdita d’occhio sulle Dolomiti. La discesa avviene lungo lo stesso itinerario dell’andata.
Come arrivare
Autostrada A 22 del Brennero, uscita Chiusa -Val Gardena. Da qui si risale la Val Gardena incontrando Ortisei e Santa Cristina prima di arrivare a Selva.
Altri itinerari in Alto Adige che potrebbero interessarti
Al rifugio Stevia, dove la Val Gardena sa essere silenziosa e senza code
Tre piacevoli escursioni nei dintorni di San Vigilio di Marebbe
Alla scoperta dei magici Laghi di Sopranes, nel Gruppo di Tessa
Sulla Piccola Rocca dei Baranci per ammirare una delle più belle viste sulle Dolomiti
Dal Monte Pana al Passo Sella, sfiorando le pareti del Sassolungo, in Val Gardena
Breve escursione panoramica verso la Chiesa di San Giacomo, in Val Gardena
Lunga escursione verso i monti Casella, nelle Dolomiti di Sesto
A Sluderno per scoprire la magia dei canali d’irrigazione dell’Alta Val Venosta
Santa Croce di Lazfons, la meta di pellegrinaggio più alta d’Europa
Il lungo Anello dell’Alpe di Villandro in Alto Adige
La gola e le cascate di Stanghe, gioielli ambientali alla portata di tutti
Anello del Putia, la magia delle Dolomiti alla portata di tutti
Passo dopo passo tra le malghe della Val di Fundres, in Alto Adige
Breve ma indimenticabile anello al cospetto delle cascate di Riva di Tures, in Alto Adige
A piedi tra i grandi spazi dell’Alpe di Siusi