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A Sluderno per scoprire la magia dei canali d’irrigazione dell’Alta Val Venosta

I Waale sono appena entrati nel patrimonio Unesco. Ma castelli, borghi murati e aree archeologiche rendono ancora più completa un’escursione nell’estremo lembo nord occidentale dell’Alto Adige

L’alta Val Venosta, per gli appassionati di montagna italiani, è prima di tutto un luogo di passaggio. Dopo aver lasciato a destra la Val Senales, e la stradina che sale verso Castel Juval, chi arriva da Bolzano e Merano si affaccia sulla conca di Glorenza e di Malles. Da qui, si deve scegliere se salire a sinistra verso Solda e il Passo dello Stelvio, proseguire quasi in piano verso la Val Monastero e la Svizzera, salire a larghe svolte verso destra in direzione del Passo di Resia e dell’Austria. 

Prima di proseguire, però, vale la pena esplorare la zona. Glorenza, con la sua intatta cinta di mura, è una delle città medievali più belle delle Alpi. Meritano senz’altro una visita l’abbazia di Monte Maria, e le chiese romaniche di Malles con i loro preziosi affreschi. Castel Coira, che appartiene da secoli ai conti Trapp, sorveglia l’alta Val Venosta con le sue torri merlate, e ha visto nel 1804 partire Josef Pichler e i suoi compagni di avventura per la prima ascensione dell’Ortles. La rete dei Waale, i canali per l’irrigazione, offre scorci suggestivi ed è stata inserita da poco nel Patrimonio immateriale dell’UNESCO. 

Anche Sluderno, Schludens in tedesco, merita certamente una sosta. Nel centro storico il Vusem, il Museo storico della Val Venosta, comprende sale dedicate alla natura, agli insediamenti preistorici e romani, ai costumi e alle feste tradizionali della valle, alla tecnica e al lavoro legato ai Waale. 

Sorveglia Sluderno e la strada di fondovalle la sorprendente area archeologica di Ganglegg, dove sono state riportate alla luce alcune abitazioni dell’Età del Bronzo. Altri edifici, in cui tra le pietre è stata utilizzata la malta, risalgono agli anni del dominio di Roma. 

Il piacevole anello che consigliamo sale da Sluderno al Ganglegg, e prosegue quasi in piano costeggiando il Leitenwaal e il Bergwaal (tra i due si traversa il Rio Saldura su un ponte), per poi tornare in fondovalle toccando lo storico e spettacolare Castel Coira. Il percorso è facile, ma i due Waale tagliano dei pendii ripidi e rocciosi, con qualche tratto che richiede piede sicuro. I tratti più esposti sono protetti da staccionate. 

I canali d’irrigazione di Sluderno

Partenza e arrivo: Sluderno (BZ)
Dislivello: 330 m
Tempo di percorrenza: 3 ore
Difficoltà: E
Periodo consigliato: da aprile a fine ottobre

Si parte dal centro di Sluderno/Schludens, che si raggiunge in auto da Merano, Glorenza o Malles Venosta, oppure con i treni della linea Bolzano-Merano-Malles. Si parte dal Vuseum (921 m), nella parte storica dell’abitato, accanto al quale è un posteggio. Accanto al Vusem e a un ponte sul Rio Saldura, un grande cartello indica i sentieri della zona. Si sale accanto al torrente su una strada asfaltata e poi sterrata, toccando un’area didattica dedicata ai Waale. Si supera il torrente su un ponte, e si inizia a salire seguendo le indicazioni per Ganglegg. Il sentiero (segnavia 18A) inizia con una ripida scalinata, poi prosegue a tornanti in un ripido bosco, e traversa a sinistra fino a una sella e a un bivio. 

A destra e sinistra sono due ricostruzioni di edifici dell’Età del Bronzo, un sentiero sale a sinistra fino agli edifici antichi (1200 m, 0.45 ore), protetti da tettoie. L’ultimo edificio in basso, con tracce di malta, è di epoca romana, ed era affiancato da un’area sacra utilizzata per sacrifici di animali. Si sale a destra degli edifici preistorici, si traversa affacciandosi dall’alto su altri e si torna alla sella.       

Si riparte verso destra, per il sentiero (segnavia 17) che costeggia il Leitenwaal, spesso asciutto, lascia a sinistra un tracciato che sale verso Mazia/Matsch e continua su terreno più ripido e roccioso. In questo tratto il bosco è formato in gran parte da pini. Si supera un tratto franoso assicurato da un cavo d’acciaio, si continua accanto a una staccionata, e si scende a un ponte sul Rio Saldura (1187 m, 1 ora). Il Waal scavalca la gola con un tubo poggiato su un vecchio ponte di legno e pietra. 

Altri gradini, ora in salita, portano alla captazione recintata del Bergwaal. Si continua in piano accanto al canale, in una zona ombreggiata da grandi (e a volte enormi) larici, superando tratti un cui il canale traversa delle zone rocciose o è coperto da tronchi. Il sentiero in qualche tratto è sostituito da una passerella di legno, ma è sempre protetto da una solida staccionata. 

Dove il bosco lascia il posto ai prati, in vista di Sluderno e dell’Ortles, si supera una captazione che inghiotte l’acqua del Bergwaal, si sale brevemente e si esce su una strada asfaltata (1180 m) che scende al Maso Vermol (1152 m, 0.45 ore). Si continua a scendere per un viottolo tra i campi (segnavia 20) che offre un vasto panorama sulla valle dell’Adige e il massiccio dell’Ortles. 

Si sbuca su una strada asfaltata, e la si segue in discesa passando ai piedi (975 m) di Castel Coira, che si può esplorare solo con visite guidate. Dal ristorante ai piedi del monumento riprende il viottolo segnato, che porta in pochi minuti a Sluderno (0.30 ore). 

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