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Breve ma indimenticabile anello al cospetto delle cascate di Riva di Tures, in Alto Adige

Poco dislivello, numerose occasioni di sosta sulle terrazze panoramiche o di fronte alle stazioni che raccontano la vita di San Francesco. Una gita autunnale alla portata di tutti

Si chiama Sentiero di San Francesco e porta al cospetto  delle cascate di Riva di Campo Tures, situate  all’interno del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina, ovvero l’area protetta dell’Alto con il maggior numero di ghiacciai e con ben 38 cime oltre i 3.000 m. Raccogliendo le acque che scendono dell’alta quota, il torrente Reinbach-Riva forma tre grandi salti che generano altrettante scenografiche cascate. Dalla tarda primavera fino all’autunno è possibile assistere a questo spettacolo naturale, seguendo un facile percorso ad anello che si sviluppa principalmente nel fitto del bosco.



L’itinerario

Partenza: Parcheggio sentiero di San Francesco, Campo Tures (BZ)
Dislivello:+ 360 m
Tempo di percorrenza:
3.30 ore (a/r)
Difficoltà:
E

Il punto più vicino dove posteggiare se si arriva con l’auto è il parcheggio del bar delle cascate, a pagamento. In alternativa si può parcheggiare in un parcheggio libero più distante e poi raggiungere il luogo di partenza in circa 15 minuti di cammino. Dal parcheggio delle cascate inizia il percorso da seguire, allestito nel 1984 e dedicato a San Francesco patrono d’Italia. Lasciata la radura si entra nel bosco dove il sentiero procede in leggera salita. Il percorso è ben tracciato in ogni passaggio con i classici segnavia bianco-rossi e identificabile con il simbolo del tau francescano.

Accanto al sentiero sono posizionate delle stazioni, ciascuna dedicata ad un tema specifico. Nel primo tratto si oltrepassano quelle dedicate alla S.S. Trinità e poi a Frate Sole: sono tappe che invitano a ripensare al Cantico delle Creature in uno scenario naturale maestoso. Dopo 20 minuti di cammino si raggiunge la prima cascata a quota 915 m: un salto di 15 metri che da un canyon stretto si allarga in un largo scroscio. L’acqua nebulizzata si spande e investe chi attraversa il sentiero, tanto che all’interno del bosco in cui si trova sembra che stia piovigginando. Nelle belle giornate i raggi di sole che filtrano dal fitto del bosco creano arcobaleni e giochi di luce con l’umidità nell’aria.

Si procede seguendo le indicazioni per la seconda cascata, si oltrepassa la stazione dedicata a Sorella Acqua fino a raggiungere più in alto quella di Fratello Fuoco. Il sentiero ora si fa più ripido e sale tra scalette di legno e radici degli alberi come gradini naturali. Non ci sono difficoltà tecniche particolari, va solo prestata attenzione al fondo che è sempre bagnato per l’umidità indotta dalle cascate. Superata la stazione dedicata alla Luna e alle Stelle si giunge al bivio che in breve porta al balcone panoramico sulla seconda cascata. Si trova a quota 980 m e sfoggia un salto davvero importante di 40 metri. Per raggiungerla servono 25 minuti dalla prima cascata.

Dopo aver ammirato il secondo balzo si ritorna al bivio precedente e si procede nuovamente in salita verso il successivo salto d’acqua. Si oltrepassa la stazione dedicata alla Pace e all’Amore e dopo 15 minuti si arriva alla terza cascata a quota 1.018 m che si vede dall’alto, un salto imponente di 40 m che diffonde un flusso di goccioline sugli escursionisti. Il sentiero prosegue verso l’alto e porta prima ad attraversare una radura e poi risale un costone roccioso. Si arriva così al punto più alto del percorso e alla fine del sentiero San Francesco, nei pressi della cappella di San Francesco e Santa Chiara.

Da qui si può fare ritorno per lo stesso percorso, oppure si può completare un piccolo anello scendendo per il sentiero dedicato a Santa Chiara che riporta anch’esso al parcheggio da dove si è partiti ma passando per spazi più aperti e senza avere gli stessi affacci sulle cascate.

Nei dintorni

 

Sul risalto roccioso che separa la valle di Tures dalla valle Aurina sorge imponente Castel Taufers noto anche come Castello di Tures. Si tratta di un importante fortificazione costruita ad iniziare dal XIII secolo che domina tutta la vallata. È uno dei castelli più visitati dell’Alto Adige, famoso per i suoi sistemi di difesa e la cappella con affreschi della scuola di Pacher. Per raggiungerlo si consiglia di parcheggiare l’auto nell’abitato di Campo Tures e arrivarvi con una passeggiata di pochi minuti. Il castello è aperto ogni giorno e vi si può accedere anche con visite guidate.

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