Achille Compagnoni, per primo sul K2
Il 13 maggio 2009 ci lasciava a 94 anni lo scalatore valtellinese che con Lino Lacedelli conquistò la seconda montagna della Terra. Seguirono anni di polemiche, ma non cambiò mai la sua versione su come andarono le cose lassù
“Mi sono inginocchiato e ho pianto. Non mi vergogno di dirlo. Ho pensato alla mia famiglia, ai miei figlioli. Poi, ho piantato la bandiera italiana”
Achille Compagnoni
Nasce il 26 settembre 1914 a Valfurva, in alta Valtellina, come ottavo fratello e, come in tutte le famiglie numerose, inizia presto ad essere autonomo. Pur dando priorità ai compiti, allo studio e al lavoro, Achille frequenta da subito boschi e valli attorno casa per poi avvicinarsi più seriamente alla montagna grazie alla Scuola Militare Alpina. Prosegue la carriera militare nel V° Reggimento Alpini dove presta servizio per 18 anni.
Abilissimo sugli sci, diventa campione italiano di sci da fondo, arriva secondo alla quarta edizione del Trofeo Mezzalama in squadra con Giuseppe Lamberti e Ettore Schranz, e vince anche la Coppa Dolomiti.
Compagnoni si trasferisce a Cervinia dove ottiene i titoli di maestro di sci e guida alpina, e apre un albergo che porta il suo nome. Conosce come le sue tasche il gruppo Ortles Cevedale, il Monte Rosa e il Cervino, salito ben oltre 100 volte in carriera.
Per le sue gambe d’acciaio, la forte fibra e la sua nota determinazione viene chiamato da Ardito Desio per comporre la squadra diretta alla seconda montagna più alta della terra.
1954: la conquista del K2
Dopo ben 72 giorni di assedio, alle ore 18 locali del 31 luglio 1954, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sono sugli 8611 metri del K2, i primi al mondo a metterci piede, dopo aver percorso lo Sperone Abruzzi. Il valtellinese immortala questo momento storico con foto e un breve filmato nel quale afferma “la montagna degli Italiani”. Pochi istanti senza guanti uniti alla disidratazione e al lungo permanere in quota gli causano dei congelamenti alle mani che richiederanno un lungo ricovero e dei limiti alla sua futura carriera da alpinista. Quasi un incidente da poco considerati materiali, attrezzatura, abbigliamento e conoscenze in termini di acclimatamento e alimentazione dell’allora “himalaysmo eroico”.
La vera ferita risulta però dalle polemiche che seguono il suo ritorno vittorioso a Linate, fatto di abbracci alla prima moglie Enrica, e ai figli Maurizio e Giordano. Successo tricolore subito premiato con la Medaglia d’Oro al Valore Civile e, nel 2003, con l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce.
Oltre alla questione con Bonatti, Compagnoni affronta un dibattito con il CAI per la proprietà delle riprese utilizzate per il film “Italia K2” del 1955, un contrasto presto risolto.
Oltre all’uso della cinepresa, a Compagnoni piace stare dall’altra parte, sotto i riflettori: nel 1959 interpreta il ruolo del cappellano militare nel film “La grande guerra” di Mario Monicelli e, l’anno successivo, quello di un partigiano in “Tutti a casa” di Luigi Comencini.
Solo nel 2004 il CAI dichiara chiuso il “Caso K2” riconoscendo veritiera ed attendibile solo la versione di Walter Bonatti. Seppur Desio e Compagnoni restano fedeli alla loro versione originale, Lacedelli racconta la realtà a favore di Bonatti nel libro “K2 il prezzo della conquista”. Prima diatriba riguarda la posizione di incontro del Campo IX che, a differenza di quanto concordato con Walter e l’hunza Mahdi, venne posto più in alto, rendendo impossibile a questi ultimi di raggiungerlo. In secondo luogo viene confermato che Bonatti e Mahdi portarono senza farne uso, come invece messo in dubbio, le bombole di ossigeno a Compagnoni e Lacedelli, i quali le indossarono esaurendole a pochi passi dalla vetta, e non 200 metri prima come sostenuto dal valtellinese.
Tralasciando il dibattito, l’ascesa resta una pietra miliare nella storia dell’alpinismo e dell’Italia stessa come raccontato nella mostra del 2014 “Achille Compagnoni. Oltre il K2”; fortemente voluta dalla seconda moglie Elda Mossini e realizzata al Museo Nazionale della Scienza e delle Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano.
“L’eroe del K2” si spegne ad Aosta il 13 maggio 2009, a ben 94 anni, lasciando impressa per sempre la foto di un tricolore svolazzante nell’aria sottile.
Salite principali
- Concatenamento lungo il Cervino per la Cresta di Furggen, la direttissima alla Cresta De Amicis, traversata alla parete Sud, salita alla vetta e ritorno per la Cresta di Zmutt e per la galleria Carrel.
- 1942 – Discesa lungo la Cresta de Amicis al Cervino con Luigi Carrel e Alfredo Perino
- 31 luglio 1954 – K2, prima ascesa agli 8611 m lungo lo Sperone Abruzzi con Lino Lacedelli
Libri
- Uomini sul K2, Achille Compagnoni, Veronelli, 1958
- Il Tricolore sul K2, Achille Compagnoni, Mondadori, 1965
- Sesto Grado, Laura Parravicini e Achille Compagnoni, Giunti, 1976
- K2: conquista italiana tra storia e memoria, Achille Compagnoni, Bolis 2004
- Achille Compagnoni. Oltre il K2, a cura di Marco Enrico Giacomelli, Marsilio, 2014
Film
- 1955 – “Italia K2”, CAI
- 1959 – Attore in “La grande guerra”, regia di Mario Monicelli
- 1960 – Attore in “Tutti a casa”, regia di Luigi Comencini
“Sono fiero di quello che ho fatto. Ancora oggi il K2 è una montagna italiana.”
Achille Compagnoni