Cronaca

Enorme valanga sul Grignone, vittima in Val Gerola

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SONDRIO — Uno scialpinista morto sulla cima Rosetta, in Val Gerola, e due escursionisti scampati per miracolo ad un’enorme valanga che ha spazzato via l’intero versante meridionale del Grignone, sotto la vetta. E’ stato un weekend tragico, per le valanghe, soprattutto sulle montagne lombarde dove soccorso alpino e carabinieri hanno dovuto persino creare posti di blocco per fermare gli escursionisti imprudenti che volevano avventurarsi in quota nonostante il forte pericolo di slavine. Ecco alcune foto e i racconti dei soccorritori.

La valanga in Val Gerola si è staccata  a circa 2.100 metri di quota, proprio sotto la cima Rosetta, ieri pomeriggio intorno alle 13. La vittima, uno scialpinista 37enne di Sondrio, stava scendendo a valle con un amico quando è stato travolto in pieno dalla neve e trascinato a valle per quattrocento metri.
 
Secondo le prime ricostruzioni, l’amico, colpito solo di striscio dal distacco, avrebbe subito allertato il 118 e poi rintracciato il punto dove era sepolto il 37enne. Quando però i soccorsi sono riusciti ad estrarlo dalla neve, per lui non c’era più nulla da fare. Per chiarire la dinamica dell’incidente, ora, stanno indagando i carabinieri di Morbegno.

"A quell’ora, con quelle condizioni, non bisognava essere lì – ha detto al Tg3 Lombardia, senza troppi giri di parole, Sergio Mappezzini, istruttore cinofilo del Soccorso alpino nazionale -. Quella è una zona molto battuta dal sole. Si parla tanto di montagna assassina ma spesso sarebbe meglio parlare di gente ignorante".
 
Tra venerdì e sabato, infatti, si erano sprecati gli appelli da parte delle autorità che avevano invitato ad evitare le escursioni in quota, dato il forte pericolo di valanghe dovuto alle abbondanti nevicate di quei giorni e alle previsioni di sole e caldo per domenica.

Un appello che purtroppo non è stato ascoltato da diversi escursionisti, tra cui anche i due scampati per miracolo all’enorme valanga caduta ieri mattina sul versante sud del Grignone, in Valsassina. Lassù, il distacco è stato impressionante come è possibile intravvedere dalla foto riportata in calce.

L’intera parete sud della montagna, sotto la cima, ha scaricato a valle intorno alle nove del mattino. Il fronte della valanga, largo centinaia di metri, va dalla zona del bivacco Merlini fino al punto in cui sale la via invernale dai Comolli. L’enorme massa di neve, che in alcuni punti aveva uno spessore di diversi metri, è crollata a valle sfiorando la zona del Pialleral e finendo vicino alla località Grassi Lunghi, sopra i piani di Balisio, dove passa la traversata bassa tra le Grigne.

"Di valanghe ne ho viste parecchie – ha commentato uno dei soccorritori – ma come quella di ieri sul Grignone, davvero non mi era mai capitato. Il fronte era enorme, il dislivello percorso dalla valanga di circa 1.500 metri. In alcuni punti ha sradicato alberi alti fino a sei metri. E’ un miracolo che non abbia preso nessuna persona e nessuna baita".
 
L’orario del distacco ha probabilmente evitato la tragedia. Così presto, in salita, c’erano soltanto un paio di persone che sono state viste, dal gestore del rifugio Pialleral, sparire nel polverone di neve alzato dalla valanga. Per fortuna, però, i due escursionisti sono stati soltanto sfiorati dalla neve e ne sono usciti indenni.

Immediato, comunque,  l’arrivo in zona degli uomini del Soccorso Alpino che hanno proceduto alla bonifica dell’intero versante, controllando con vista, udito e Arva la presenza di altri eventuali travolti e verificato la minaccia di ulteriori distacchi di neve. Nel frattempo, più a valle, la Squadra del Soccorso Alpino dei Carabinieri di Lecco bloccava tutti gli escursionisti in salita che avevano intenzione di salire in vetta alla montagna nonostante il pericolo.

"E’ stata fatta una prima bonifica con l’elicottero e l’unità cinofila – raccontano i socccorritori -. Poi, data la situazione di pericolo, ci siamo organizzati per bloccare al Pialleral tutti gli escursionisti e i curiosi per evitare che a qualcuno venisse in mente di salire verso la cima. Dà da pensare il fatto che, nonostante il rischio, ci fossero così tante persone lassù. Ha nevicato così tanto che nei prossimi giorni il rischio sarà ancora alto. Abbiamo fatto un nuovo appello alla sicurezza, speriamo che venga ascoltato".

 
 
Sara Sottocornola
Foto in alto: la valanga sulla cima Rosetta di R. Peretti, courtesy of www.vaol.it.
Foto sotto: il fronte del distacco sul Grignone di G. Acquistapace

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