BELLUNO — Polemiche e contraddizioni, tra gli scout, riguardo l’incidente che qualche settimana fa ha visto morire un giovane di 16 anni sulle Dolomiti. Secondo indiscrezioni, i compagni del ragazzo morto avrebbero fornito alle autorità un racconto diverso da quello "ufficiale" dei due capi scout che guidavano il campo invernale.
L’incidente era avvenuto il 4 gennaio in val Bona, sulle montagne bellunesi del Gruppo del Bosconero. Secondo i primi racconti, il giovane sarebbe morto cadendo in un canalone, mentre tentava di superare una slavina di neve che interrompeva la mulattiera ghiacciata che stava percorrendo con i compagni.
A seguito dell’incidente, le autorità hanno provveduto a raccogliere le testimonianze di tutto il gruppo e, secondo quanto riferito dal quotidiano Il Gazzettino, avrebbero riscontrato "incongruenze e omissioni" in merito a quanto raccontato dai due capiscout di 23 anni subito dopo l’incidente.
Pare che dalle versioni dei ragazzi del gruppo, tutti minorenni, possano emergere precise responsabilità riguardo l’incidente. Per esempio, sembra il giovane abbia tentato di superare quel canalone ghiacciato senza alcuna protezione e con ai piedi scarpe inadatte. Agli inquirenti il compito di chiarire la dinamica dei fatti.
Sara Sottocornola
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