Alpinismo

Miha Valic muore sul Cho Oyu

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LHASA, Tibet — Nuova tragedia sulle pendici del Cho Oyu, ottomila tibetano di 8.201 metri. Dopo il fatale incidente di un alpinista canadese scomparso sopra campo 3, nelle scorse ore è giunta la sconcertante notizia della morte dello sloveno Miha Valic, balzato agli onori delle cronache due anni fa per aver scalato gli 82 quattromila delle alpi in poco più di cento giorni. Valic aveva raggiunto la cima della montagna venerdì 3 ottobre ed è morto, in circostanze ancora poco chiare, durante la discesa.

L’incidente in cui è morto Valic sarebbe accaduto tra sabato e domenica, ma i dettagli sono purtroppo ancora avvolti dal mistero. Per quanto è possibile ricostruire dai racconti delle spedizioni che si trovavano sulla montagna, sembra che l’alpinista sia morto in una tragica caduta avvenuta intorno ai settemila metri di quota.
 
Secondo quanto riferito dalla stampa slovena, invece, Valic sarebbe morto tra campo 1 e campo 2, il giorno successivo alla vetta. A causare la morte dell’alpinista sarebbe stata una fatale caduta, la cui dinamica resta però da chiarire.
 
L’unico che potrà farlo sarà Tone Perhaj, il compagno di cordata con cui Valic era salito in vetta al Cho Oyu. Si sa che i due alpinisti erano lassù venerdì pomeriggio e che hanno pernottato ai campi alti. Dopodichè, le informazioni diventano imprecise e poco chiare. L’unica cosa certa, al momento, è la scomparsa di Valic che, dopo un frenetico rincorrersi di voci e indiscrezioni sulla stampa internazionale, è stata confermata anche sul sito dell’alpinista.
 
Perhaj, nel frattempo, ha raggiunto sano e salvo il campo base, dove ha riabbracciato i compagni Tomaž Repar e Miha Lampreht. I quattro alpinisti sloveni erano partiti per il Cho Oyu lo scorso 27 agosto con una spedizione internazionale sponsorizzata dalla Bestard, e avrebbero dovuto ritornare tutti in Europa tra qualche giorno.
 
Immenso il cordoglio del mondo alpinistico sloveno che, dopo la tragica scomparsa di Pavle Kozjek sul Muztagh Tower alla fine di agosto, perde un altro dei suoi protagonisti.
 
Valic, 30 anni, guida alpina, era infatti una delle stelle emergenti dell’alpinismo internazionale. Nel suo curriculum, salite di rilievo dal Perù alla Patagonia, dal Karakorum alle montagne del Tibet. Senza contare l’intensa attività di arrampicata che lo ha spinto ai massimi gradi di difficoltà sia su roccia che su misto.
 
L’impresa che lo aveva fatto conoscere al pubblico, soprattutto in Italia, è certamente il concatenamento degli 82 quattromila delle Alpi, che Valic era riuscito a compiere in 102 giorni. Il progetto, ideato anni fa da Patrick Berhault, all’epoca era inseguito dall’alpinista italiano Franco Nicolini, che rinunciò al tentativo – programmato da tempo – dopo aver appreso che Valic aveva compiuto lo stesso percorso. Nicolini, quest’estate, ci ha riprovato con Diego Giovannini e Mirko Mezzanotte, riuscendo a concatenare i quattromila in soli 60 giorni.
 
Sara Sottocornola

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