Alpinismo

Tibet, valanga uccide 3 giapponesi

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LHASA, Tibet — Tre vittime sotto le valanghe che in questi giorni stanno imperversando sulle montagne himalayane. Si tratta di tre alpinisti giapponesi, impegnati nella scalata del Kula Kangri, picco di 7.554 metri situato al confine tra Tibet e Bhutan. Tra loro, anche Yoshinobu Kato, noto alle cronache per aver scalato già otto montagne di 8.000 metri.

L’incidente è avvenuto l’altro ieri alle 18.30, ora locale. Ma la notizia, confermata dalla Xinhua Agency cinese, è giunta solo nelle scorse ore.

I tre alpinisti si trovavano a circa 5.900 metri di quota, diretti a campo 1, quando la slavina li ha travolti. I compagni che li attendevano nelle tende del campo, dal quale ormai gli alpinisti distavano poche centinaia di metri, sono scesi immediatamente per cercarli, ma purtroppo li hanno trovati senza vita.  

Kato, 32 anni, aveva scalato due volte l’Everest e due volte il Manaslu. In Giappone, era già una celebrità, ma il suo nome veniva citato spesso anche negli ambienti internazionali come uno dei più probabili pretendenti al traguardo dei 14 ottomila.

In questo periodo si trovava al Kula Kanghri, ambita meta alpinistica tibetana, per tentare di raggiungerne la cima con una spedizione di connazionali.

Sara Sottocornola

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