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Fsa: Zugspitze, non era una skyrace

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BIELLA — "Quella sullo Zugspitze non era una skyrace del calendario Fsa. Le nostre gare rispondono a rigidi requisiti di sicurezza". Questo il commento dei vertici della Federation for Sport at Altitude alla tragica gara di corsa sulla montagna più alta della Germania, durante la quale, domenica mattina, sono morti due atleti per il freddo.

"Il nome skyrunner si sta associando sempre più frequentemente a tutte le gare di corsa in montagna – dichiarano alla Federation for Sport at Altitude -. Ci teniamo a precisare che la gara in questione non fa parte del calendario internazionale Fsa".
 
"In 16 anni e centinaia di gare – prosegue Von Hauten – c’è stato solo un incidente mortale seguito da una sentenza di assoluzione degli organizzatori e della Fsa. Un risultato ottenuto grazie anche alla nostra esperienza, know-how e ricerca in alta quota. Ne abbiamo organizzate sul Rosa, sul Bianco, in Nepal, in Tibet, in Kenya, in Messico, in Colorado, in Malaysia, anche fino a 5.200 metri".
 
"Le gare che aderiscono al nostro calendario – conclude Von Hauten – sono sottoposte ad una selezione anche in base alla loro capacità organizzativa e l’adesione al regolamento Fsa, sia in temi di sicurezza che di rispetto ambientale. Solo se rispondono ai necessari requisiti possono fregiarsi del nome di skyrace, marchio registrato della Fsa".
 
Certo sullo Zugspitze si è trattato di una situazione d’emergenza: è caduto un metro di neve in 24 ore e gli atleti si sono ritrovati a correre in mezzo ad una bufera, con una temperatura sotto lo zero. Cosa possono fare gli organizzatori in casi come questo?
 
"Domenica scorsa al vertical kilometer di Ponte di Legno – commenta Marino Giacometti, presidente della Federation for Sport at Altitude – la gara è stata rinviata di un’ora e svolta regolarmente, ma il problema meteorologico era inferiore. Al Monte Rosa, invece, è stato adottato percorso alternativo. Con questo non vogliamo certo accusare nessuno, vista l’eccezionalità della bufera sullo Zugspitze".
 
"Il nostro regolamento – precisa Giacometti – prevede come minimo l’obbligo di una giacca a vento o gilet antivento sempre al seguito. I concorrenti devono avere il certificato di idoneità agonistica. A tutte le nuove gare chiediamo di mandarci la documentazione tecnica (profilo altimetrico, tracciato, cartina) e nel dubbio mandiamo un tecnico nostro o guida alpina se siamo ad alte quote o su nevai".
 
"Non conosciamo i dettagli organizzativi e regolamenti adottati in Germania – prosegue il presidente della Fsa -. Ma, pur considerando l’eccezionalità della situazione meteo e il tragico epilogo della gara, quanto accaduto sullo Zugspitze dovrebbe essere un monito per gli enti montani di Germania, ma anche Austria e Svizzera, ad avere un ente di riferimento montano/federazione di sport di montagna e non affidare le gare d’alta quota a singoli organizzatori o associazioni di atletica".
 
"La Fsa – conclude Giacometti, che è anche fondatore del movimento skyrunning nel 1992 – sta avviando la procedura di costituzione in International Skyrunning Federation e
ha invitato i Club Alpini e le Federazioni di sport di montagna all’assemblea costituente che si tiene a Canazei il 19 luglio. Uno degli scopi primari sarà appunto l’ufficializzazione della corsa in alta montagna in tutti i Paesi e una gestione nazionale da parte di federazioni o associazioni specifiche che abbiano il necessario bagaglio culturale e tecnico per regolamentare competizioni di alta montagna".
 
Sara Sottocornola

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