Alpinismo

Alpinismo, Unterkircher guarda ad Oriente

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BOLZANO — Destinazione Sichuan, all’estremo oriente del Tibet. Karl Unterkircher, Walter Nones, Gerold Moroder e Simon Kehrer tenteranno di scalare l’imponente parete Nord del monte sacro Genyen, 6.240 metri, ancora inviolata.

Sei settimane per svelare il segreto di uno spettacolare anfiteatro di vette oltre i 6.000 metri, ritenute manifestazioni sacre di divinità buddiste. Partenza il prossimo 30 aprile.
 
“Guardandolo su una cartina, il gruppo di montagne sembra avere la forma di un cervello – racconta Karl Unterkircher, il capospedizione -. Nessuna delle cime che lo compone ha un nome. Tranne la più alta, il Genyen (nella foto). Nessuno sa cosa si nasconde al centro di questo gruppo montuoso. Noi vorremmo scoprirlo”. 
 
Tra un mese Unterkircher e compagni saranno nel suggestivo territorio del Kham per svelarne il segreto. Pronti a qualsasi tipo di scalata.
 
Una spedizione che pare nata da una costola di  “K2 2004”. Soprattutto se si considera che Unterkircher fu autore della straordinaria accoppiata Everest – K2 senza ossigeno di quell’estate, mentre Nones salì con lui la vetta del K2 senza ossigeno. E che con loro partirà Leonardo Pagani, medico della celebre spedizione organizzata da Agostino Da Polenza, nonché figlio di Guido Pagani, medico ufficiale della storica spedizione di Ardito Desio che nel 1954 conquistò il K2.
 
A loro si uniranno Gerold Moroder, alpinista di Ortisei, e Simon Kehrer, della Val Badia. "Ho voluto così perchè l’esperienza mi ha insegnato che il numero ideale di alpinisti in una spedizione del genere è quattro – dichiara Unterkircher – Sono molto soddisfatto della squadra che abbiamo costruito, sono tutti degli alpinisti abilissimi".
 
Ma non si tratta solo di conquistare delle vette. Bensì di un progetto a tutto tondo che vuole coniugare alpinismo, comunicazione e cultura.
 
Tra gli obiettivi c’è infatti la realizzazione di un film che racconterà, oltre che della scalata, di una terra lontana, di rara bellezza, chiamata Kham. Fatta di rigogliose foreste, dolci colline e immense vallate. Della vita di una popolazione nomade. Di un monastero risalente al sedicesimo secolo situato a Lithang, una fra le città più alte del mondo con i suoi 4.019 metri sul livello del mare.
 
Ecco perché il “quinto uomo” della spedizione sarà il cameraman Armin Widmann, di Bolzano. Widmann, nel 2000, realizzò un videodocumentario sul Nepal  che ottenne un discreto successo nella categoria fuori concorso al Festival Cinematografico di Trento, grazie ad una borsa di studio offerta dal Comitato Ev-K²-CNR. Nel 2005 ha partecipato di nuovo con un interessante lavoro che contrappone gli usi e i costumi delle popolazioni himalayane alle usanze delle popolazioni montane delle Alpi.
 
Sara Sottocornola

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