Alpinismo

Up, verso il Campo De Agostini

immagine

COCHRANE, Cile — Barmasse, Ongaro, Lanfranchi e Bernasconi sono partiti ieri da Perito Moreno con un minibus e hanno valicato la frontiera, spostandosi dall’Argentina al Cile. Domani raggiungeranno il Campo base De Agostini, dove studieranno il percorso per raggiungere la base della parete Nordest del San Lorenzo, secondo obiettivo del Trip Two. 

I ragazzi di Up ora si trovano nel paese di Cochrane, da dove saliranno oggi – venerdi – nella Valle del Rio Tranquillo fino al rifugio situato all’inizio del percorso di avvicinamento al San Lorenzo. Domani quindi secondo i piani attuali comincerà la salita verso il Campo base De Agostini, punto di partenza per la lunghissima via normale di questa montagna. Solo lì la banda studierà il percorso per attraversare da questo campo fino al vero campo base per la parete Nordest del San Lorenzo, situato sul versante opposto di questo gruppo montuoso.
 
La prima ascensione del San Lorenzo fu il punto culminante della carriera esplorativa del padre Alberto Maria De Agostini, sacerdote salesiano che ha dedicato la sua vita e raccontato in testi ed immagini l’esplorazione e la salita di tantissime montagne della Patagonia.
 
Dopo aver studiato per tre anni i diversi versanti del San Lorenzo cercandone un punto debole, finalmente nel 1943 l’allora sessantenne De Agostini trovò una via fattibile, lunga e complicata ma interamente percorribile per le possibilità di allora.  La cordata si completò con Alex Hemmi, guida alpina svizzera, ed Heriberto Schmol, austriaco di nascita ma residente in Argentina a Bariloche.
 
L’ascensione cominciò dal campo situato nella Valle del San Lorenzo, a circa 1000 metri di quota, ed impegnò la cordata per quattro giorni, con arrivo in vetta il 15 dicembre 1943. La via normale vista con gli occhi di oggi è sempre un percorso lungo e complicato su ghiacciaio, con grande dislivello, circa 3000 metri, e i problemi di orientamento in caso di cattivo tempo.
 
Le ripetizioni di questa salita quasi “himalaiana” superano di poco la decina, un numero esiguo se consideriamo l’importanza di questa vetta patagonica, seconda solo in altezza al Cerro San Valentin.
 
Una nota curiosa: proprio De Agostini durante i suoi viaggi aveva battezzato l’allora inviolato Cerro Piergiorgio, prima parte di questo Trip Two, dedicando la montagna a Piergiorgio Frassati, torinese di inizio novecento che per le sue azioni spirituali fu proclamato Beato il 20 maggio 1990 da S.S. Giovanni Paolo II.
 
Luca Maspes
Fonte della foto:
Quadernos Patagonicos – www.tecpetrol.com

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close