Scienza e tecnologia

In Piramide per studiare il respiro

BERGAMO — Il respiro di Cheyne-Stokes. Una patologia respiratoria molto grave causata spesso da scompensi cardiaci, coma o encefalopatie. E che forse potrà essere compresa meglio grazie agli studi sul respiro periodico che verranno condotti in alta quota nelle prossime settimane, presso il Laboratorio Piramide dell’Everest. Ad occuparsene, un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dal medico australiano Keith Burgess.

Lo studio di questo tipo di patologie è un campo per molti versi ancora da esplorare. Forse, però, l’alta quota può aiutare a comprenderle meglio. In montagna, infatti, anche persone che hanno una respirazione normale possono sviluppare il respiro periodico di Cheyne-Stokes, soprattutto nel sonno.

Si tratta, in sintesi, di una patologia respiratoria caratterizzata da un ritmo anormale, con atti respiratori di profondità gradualmente crescente e decrescente, che alternano pause di apnea a stati di iperventilazione.

E’ proprio sul suo insorgere in alta quota che si concentra lo studio che verrà condotto ai cinquemila metri del laboratorio Piramide tra il 27 marzo e il 13 aprile, da un gruppo composto da 22 ricercatori. La speranza è di fare qualche passo avanti nella sua comprensione e di trovare soluzioni per chi ne soffre al livello del mare.

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