Pareti

Haley e Leclerc compiono la prima traversata da sud a nord delle 4 cime del Gruppo del Cerro Torre

EL CHALTEN, Argentina — Cerro Torre, Torre Egger, Punta Herron e Cerro Standhardt, ovvero la traversata del Gruppo del Torre da sud a nord. È stata realizzata per la prima volta in assoluto pochi giorni fa da Colin Haley e Marc-Andre Leclerc che hanno battezzato l’itinerario “Travesia del Oso Buda” dedicandolo alla memoria di Bjørn-Eivind.

La salita delle pareti sud e la discesa dalle nord. L’hanno chiamata  “Travesia del Oso Buda”: “Oso” in spagnolo significa orso, ed è un omaggio a Bjørn-Eivind Årtun, il cui nome “Bjørn” significa appunto orso in norvegese. Il forte alpinista di Oslo nel 2012 aveva tentato questa traversata con Chad Kellogg, a cui fa riferimento la parola “Buda”. Årtun morì nel febbraio 2012 in Norvegia mentre apriva una nuova via di ghiaccio nel Kjerag. Kellogg morì invece un anno dopo al Fitz Roy, mentre scendeva dalla Supercanaleta colpito da un masso.

Haley e Leclerc sono partiti il 17 gennaio raggiungendo il bivacco Nipo Nino. Il 18 hanno compiuto l’avvicinamento per la parete Ovest del Torre passando per il Colle Standhardt e sono saliti in parete, fermandosi sotto il Colle della Speranza. Il 19 sono arrivati in cima al Cerro Torre dalla via dei Ragni, quindi sono scesi dalla Nord, bivaccando sopra il Colle della Conquista, ribattezzato da Haley “Colle de la mentira”. Il giorno dopo è stata la volta della parete sud della Torre Egger che hanno tentato di salire dalla via “Venas Azules”, aperta nel 2011 dai norvegesi Ole Lied e Bjørn-Eivind Årtun e premiata con una menzione speciale ai Piolet d’Or nel 2012. “Questa via – scrive Haley sulla sua pagina facebook – testimonia la visione e l’immenso ottimismo che Bjørn-Eivind Årtun possedeva”.

L’americano e il canadese hanno salito i primi 5 tiri e metà del sesto di “Venas Azules”: non trovandola però in condizione per il ghiaccio inconsistente, hanno preferito spostarsi prima sulla via degli Americani e poi sul Pilastro Est. Hanno raggiunto la cima il 20, e bivaccato poco sotto sul lato nord, quindi il 21 sono scesi fino al colle e hanno salito velocemente la Punta Herron. Alle 13 dello stesso giorno erano già scesi al colle successivo, il Colle dei Sogni: da qui hanno attaccato l’ultima vetta del gruppo del Torre, l’Aguja Standhardt, seguendo nella parte finale la via “El Caracol”, il cui ultimo tiro è stato per Haley “forse il tiro più difficile della traversata”. Alle 23:10 erano in cima, poi nella notte sono scesi, chiudendo così la “Travesia del Oso Buda” in 4 giorni totali.

Secondo tiro della parete sud della Standhardt (Photo courtesy of Colin Haley facebook)
Secondo tiro della parete sud della Standhardt (Photo courtesy of Colin Haley facebook)

Come spiega lui stesso su facebook, Haley aveva già tentato la traversata da sud nel 2012, insieme Jon Walsh, ma quella volta la bufera li aveva respinti. Un anno prima, proprio con Årtun avevano immaginato insieme il progetto. Mentre per Leclerc, 22 anni canadese, è stata praticamente la sua prima esperienza importante in Patagonia, Haley è più che un veterano.

Proprio lui insieme a Rolando Garibotti aveva compiuto nel 2008 la prima assoluta traversata del gruppo del Torre. Quella volta lo attraversarono da nord a sud: fu quella un’impresa attesa da tempo, considerata uno dei grandi “problemi” dell’alpinismo patagonico. “Problema” che Haley ha così risolto due volte.

 

Altre foto sulla pagina facebook di Colin Haley

 

 

 

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2 Commenti

  1. Sarebbe bello chiedere a Haley (e se mai un giorno lo intervisterete vi pregherei di farlo) in quale dei due sensi ha trovato più difficile la traversata. A prima vista sembra che questo ultimo sia più veloce e abbia meno salite impegnative e più calate a disposizione, ma non sono in grado di giudicare.

  2. Mario, tu sei uno che ne capisce. Bravo. Osservazione acuta. Stesse domande si dovrebbero fare per le traversate degli ultimi anni sul Cervino e le vie nuove di una certa trilogia della Alpi una cosa ridicola che non meritava neppure un trafiletto e invece il valdostano ha battuto cassa. Non basta sparare il nome della Montagna. Haley è molto forte e quelle montagne sono casa sua, però questa è una traversata per gli sponsor di problemi patagonici ce ne è di ben superiori

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