Pareti

Tom Ballard sulle orme di Alison Hargreaves: in solitaria e d'inverno al Badile e alla Cima Grande di Lavaredo

SAN MARTINO VALMASINO, Sondrio — E’ andato in vetta al Pizzo Badile lungo la via “Cassin” sulla parete Nord Est, da solo, il 7 gennaio. Pochi giorni prima, il 21 dicembre, aveva scalato la parete Nord della Cima Grande di Lavaredo lungo via “Comici-Dimai”. Due importanti salite riuscite in questo inizio di stagione fredda al giovane Tom Ballard, degno erede di Alison Hargreaves, sua madre e prima donna ad aver salito l’Everest senza ossigeno ed in solitaria nel maggio del 1995. Una scalatrice eccezionale l’inglese Hargreaves, che due anni prima dell’Everest aveva stupito il mondo alpinistico con la salita, sempre in solitaria, delle più classiche e famose pareti Nord delle Alpi: Cervino, Drus, Pizzo Badile, Grandes Jorasses, Cima Grande di Lavaredo e Eiger.

Si direbbe sulle tracce di sua madre il giovane Tom Ballard, che del resto nel 2010 aveva tentato anche il K2, dove la Hargreaves perse la vita nel 1995 a causa di una terribile bufera in discesa dopo aver toccato la vetta. Particolare curioso: Tom, figlio d’arte, aveva anche già “salito” la Nord dell’Eiger nel grembo della madre al sesto mese di gravidanza, una salita che aveva suscitato un po’ di scalpore e perplessità.

L’annuncio di queste due solitarie invernali arriva dalla pagina facebook dallo stesso alpinista, che non manca di pubblicare anche le foto. Partiamo dall’ultima salita in ordine cronologico, quella di mercoledì 7 gennaio: Ballard, classe 1989, è arrivato in cima al Badile alle 13:30 dalla parete Nord Est, lungo la via aperta nel 1937 da Riccardo Cassin, Gino Esposito, Vittorio Ratti, Mario Molteni e Giuseppe Valsecchi.

“Alle 8 del mattino del 6 gennaio ho iniziato a scalare la via ‘Cassin’ sulla parete Nord Est del Pizzo Badile, 3.308 metri – scrive l’alpinista -. Quando ha fatto buio ho trovato una cengia per passare la notte. Intorno alle 8 della mattina successiva, dopo una notte sorprendentemente comoda ho ripreso a salire. Alle 13:30 ho raggiunto la cima. Tempo di scendere e tornare in Italia!”.

Tom Ballard in vetta alla Cima Grande di Lavaredo (Photo Tom Ballard pagina facebook)
Tom Ballard in vetta alla Cima Grande di Lavaredo (Photo Tom Ballard pagina facebook)

La prima solitaria invernale accertata della via risale al 2008 ad opera di Rossano Libera. Tuttavia già nel 1981 il lombardo Dante Porta aveva rivendicato la salita, da molti però contestata e messa in dubbio.

Il 21 dicembre invece Ballard era in Dolomiti e aveva affrontato un’altra via storica, la “Comici- Dimai” sulla parete Nord della Cima Grande di Lavaredo. La via, aperta da Emilio Comici e dai fratelli Giuseppe e Angelo Dimai nel 1933, è una delle più famose dell’alpinismo dolomitico.

Se il suo intento fosse quello di ripercorrere la carriera alpinistica della madre, che nel 1993 aveva salito in solitaria le sei celebri pareti Nord delle Alpi, nelle prossime settimane potremmo trovarlo anche sulle Nord del Cervino, delle Grandes Jorasses, dei Dru e dell’Eiger. Per ora sappiamo che Ballard ha in mente un progetto invernale, chiamato “Starlight and storm”, di cui la Cima Grande di Lavaredo e il Badile sarebbero le prime due tappe.

 

 

Altre foto sulla pagina facebook di Tom Ballard

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