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Scontri in pista: colpa di turisti dell’Est

MILANO — Troppi incidenti sulle piste da sci? Sembra che la colpa sia dei turisti che vengono dall’Europa dell’est, meno cauti durante le loro evoluzioni nella neve. Uno studio dell’Istituto Superiore della Sanità avrebbe infatti dimostrato che negli ultimi otto anni sarebbero aumentati gli incidenti gravi.

I dati avrebbero evidenziato un aumento degli incidenti negli ultimi otto anni, collegabile all’aumento della presenza degli sciatori provenienti dall’Europa dell’Est che hanno iniziato di recente ad apprezzare gli sport invernali, soprattutto sulle Alpi. Soprattutto, sono aumentati gli incidenti gravi: dal 16 per cento al 24 per cento.
 
"Questi turisti, spesso coinvolti negli incidenti, sembrano portare con sè un comportamento poco cauto sulla neve – ha spiegato Marco Giustini, ricercatore dell’Iss -, complici un atteggiamento più aggressivo sugli sci e, a volte, il consumo di alcolici".
 
Secondo i dati raccolti dall’Istituto, gli incidenti sulle piste italiane sarebbero circa 35.000 all’anno, di cui: 25.000 richiedono cure ambulatoriali, 1.100 il ricovero e 40 implicano un decesso. La concentrazione è maggiore nei fine settimana, quando le piste sono più affollate la neve degrada più rapidamente".
 
Una curiosità: le donne sembrano particolarmente propense a farsi male alle ginocchia. Un dato che arriva dalla British Orthopaedic Sports Trauma Association, e che sembra spiegarsi con la carenza di allenamento pre-sciistico.
 
"La struttura tendinea delle donne è più fragile – spiega Giustini ad Adnkronos -, e le sciatrici si stancano prima degli uomini. Le donne, poi, curano meno la propria attrezzatura e spesso non sanno tarare l’attacco alle proprie caratteristiche, come altezza, abilità e allenamento. Con il rischio che lo sci poi non si stacchi durante una caduta".

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