Alpinismo

Fu Mallory a conquistare l’Everest

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LONDRA, Gran Bretagna — "Fu George Mallory a conquistare l’Everest. E lo fece trent’anni prima di Sir Hillary". Graham Hoyland, esperto e studioso d’alpinismo, ne è certo. Ha studiato e ristudiato la dinamica della salita del 1924. E’ stato persino lassù per vedere di persona. E ora è pronto a rivelare al mondo i risultati dei suoi studi sul più grande mistero dell’alpinismo.

Hoyland presenterà oggi le sue scoperte in una conferenza organizzata alla Royal Geographical Society di Londra. Da anni, o meglio da decenni, si occupa di questa ricerca e dopo otto spedizioni all’Everest sembra essere approdato ad un’ipotesi definitiva su come andò la salita di quel lontano 8 giugno 1924.
 
Quella salita rappresenta ancor oggi il più grande mistero dell’alpinismo. Perchè pone un dubbio amletico sulla data della prima salita della montagna più alta del mondo, oggi ufficialmente attribuita a Hillary e Tenzing che salirono la montagna nel 1953.
 
Il mistero risiede nel fatto che nella spedizione del 1924, l’ultima volta che Mallory e Irvine vennero visti, si trovavano spaventosamente vicini alla vetta e stavano salendo decisi verso l’alto. A circa duecento, trecento metri al massimo.
 
Li vide Noel Odell, disse che stavano salendo decisi verso la vetta. Poi, però, le nuvole chiusero la montagna, nascondendoli alla vista del campo base. E loro, purtroppo, non ritornarono mai più. Il corpo di Irvine è ancora sepolto da qualche parte, tra le nevi dell’Everest, e forse con lui c’è quella macchina fotografica che potrebbe contenere le prove della loro vetta. Ma finora non è mai stato ritrovato.
 
La maggior parte degli storici crede che i due alpinisti siano morti nel tentativo di superare l’insidioso muro verticale del Second Step, un tratto quasi impossibile data l’attrezzatura dei tempi. 
 
Ma Hoyland è di parere contrario. Sostiene, convinto, che invece Mallory e Irvine sono saliti in cima, dice di averne le prove. E vuole capovolgere lo status quo, restituendo ai due alpinisti britannici la meritata gloria.
 
Il cuore della sua teoria starebbe – secondo le anticipazioni del noto quotidiano inglese Daily Telegraph – nel fatto che George Mallory ed Andrew Irvine, l’ultima volta che sono stati visti, si sarebbero trovati molto oltre il Second Step.
 
"Irvine non era un provetto alpinista, al contrario di Mallory – racconta Hoyland -. E’ inverosimile che Mallory, di fronte all’enorme muro dello Second Step, abbia pensato di affrontarlo con lui". 
 
Secondo Hoyland Mallory e Irvine sarebbero stati più bassi e avrebbero aggirato il Second Step. Quando Odell li vide, probabilmente si trovavano nei pressi del Third Step: un tratto molto più semplice, e molto più vicino alla cima. Un punto, insomma, da dove è impossibile che non siano arrivati in vetta, anche perchè avevano tempo e ossigeno a sufficienza per farcela.
 
Perciò, secondo lo studioso-alpinista inglese, Mallory e Irvine sarebbero morti durante la discesa.
 
Le ragioni per cui Hoyland si batte da anni per la causa di Mallory e Irvine risiedono forse nella sua famiglia. Lo studioso è infatti nipote di Howard Somervell, l’ultima persona ad aver incontrato vivo George Mallory. Di più. Somervell di rientro dal suo tentativo di cima, fu colui che diede a Mallory – che stava salendo – la macchina fotografica che poi andò persa.
 
 Sara Sottocornola

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