Alpinismo

Dolomiti, per Nicolini 106 vette in 50 giorni

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TRENTO — Ce l’hanno fatta, e con ben 10 giorni d’anticipo. Franco Nicolini e Mirko Mezzanotte hanno concluso oggi alle 11.30 il concatenamento delle 106 vette più importanti delle Dolomiti, scalate nel giro di cinquanta giorni. Ecco le impressioni a caldo, strappate a Nicolini pochi minuti dopo la discesa dall’ultima vetta, la Torre di Brenta (2980 metri), e il video della salita.

"E’ stato un bellissimo viaggio – racconta Nicolini -. Siamo contenti di esserci riusciti, per noi è stata una grande cosa, un successo che personalmente vorrei dedicare a mia sorella Loredana, che è scomparsa da poco, e ai miei tre nipoti".
 
Così parla Nicolini, guida alpina di Molveno, pochi minuti dopo aver messo via la corda con cui ha sceso, in doppia con Mezzanotte, l’ultima delle 106 cime dolomitiche del lungo concatenamento che lo ha visto impegnato questa primavera. 
 
"Negli ultimi giorni abbiamo trovato bel tempo – ricorda Nicolini – ma prima no, il meteo era sempre instabile e spesso c’erano temporali improvvisi. Però abbiamo tenuto duro, come sulla ferrata della Moiazza che abbiamo fatto sotto l’acqua scrosciante. E alla fine abbiamo raggiunto l’obiettivo".
 
Gli ultimi giorni di scalata hanno visto l’inedita coppia alpinistica impegnata sulle Pale di San Martino e nel gruppo del Brenta.
 
Dopo la scalata al Pilastro della Pala di San Martino, un’arrampicata con passaggi di quarto grado, Nicolini e Mezzanotte sono scesi a valle, hanno inforcato la bicicletta e si sono diretti all’Altopiano della Paganella, nel Gruppo del Brenta.
 
Qui hanno coronato il loro progetto, scalando ieri la cima d’Ambiez, e oggi lo Spigolo Nord del Crozzon di Brenta, attraversando poi la cresta fino alla Torre di Brenta (nella foto in basso, di Giuliano Torghele, i due alpinisti fotografati dall’elicottero).
 
"Ma la scalata più avventurosa di tutte – confessa la guida trentina – è stata il concatenamento in una giornata delle quattro cime dell’Antelao (cima Fanton, cima Chiggiato e cima Menini), su una cresta affilata che ci aveva indicato una guida del posto. Una traversata davvero difficile, con passaggi di quarto quinto grado, una linea sempre da cercare, e minacce di temporali sopra la testa".
 
Insomma un’avventura. Un’avventura tutta italiana, sul filo dei tremila metri, ma tra le montagne più belle del mondo. Un’avventura, infine, che presto diventerà un film. "Durante la spedizione abbiamo girato numerosi filmati – prosegue Nicolini -. Vorremmo collegare tutte le immagini di questo viaggio come se fosse un percorso su una grande cresta, per cercare di raccontare quello che sono le Dolomiti".
 
In attesa che il film sia pronto, godetevene un assaggio…
 
Guarda il filmato
(riprese dall’elicottero dei due alpinisti sulla Torre di Brenta, girate da Giuliano Torghele)
 
Sara Sottocornola
 
Foto courtesy of www.hivetec4000.com

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